Adesso i Saloni dell’Automobile sono morti, anacronistici e non hanno più una ragione di esistere. Tuttavia, fino a qualche anno fa, i costruttori dovevano solo scegliere dove lanciare un nuovo modello: Parigi, Francoforte, Detroit, Motor Show di Bologna… Bene, nel 1985, la Casa di Stoccarda scelse l’IAA di Francoforte, per presnetare il modello T con carrozzeria ‘station wagon’.
Una vettura che entrò subito nel cuore dei “mercedesisti” che vedevano il mezzo ideale per unire classe e comfort tipici del marchio con la capacità di carico ‘quasi’ da mezzo di lavoro.
Il concetto partì dalla W124
Non per nulla la T, che apparve un anno dopo la presentazione della Serie 124 con carrozzeria berlina (W124), divenne ben presto il best seller della sua Classe, che fu qualche anno dopo identificata dalla lettera E, lanciando un nuovo modo di concepire il prodotto Mercedes-Benz.
Basate sempre sulla piattaforma W124 seguirono poi le versioni coupé (1987), cabriolet (1991), le berline a passo lungo e gli autotelai per allestimenti speciali a passo corto e lungo.
Dal 1985 al 1996 furono sfornate dallo stabilimento Mercedes-Benz di Brema ben 340.503 esemplari di questa vettura, a dimostrazione della grande popolarità.
Il team di design guidato da Bruno Sacco derivò la T dalla berlina, semplicemente lavorando parecchio sulla parte posteriore e modificando solo qualche dettaglio del frontale e della parte centrale. Il pianale venne modificato nella parte posteriore per creare una superficie di carico piatta e per ospitare un nuovo serbatoio del carburante. Grande cura anche per la sicurezza passiva: in caso di tamponamento con deformazione dei longheroni longitudinali, ad esempio, il serbatoio era spinto verso il basso e trattenuto da funi di ritegno.
La sospensione resta la stessa della berlina, mentre le posteriori multilink furono fornite di serie con la regolazione del livello idropneumatica. Il rapporto al ponte, inoltre, è più corto e adatto quindi a viaggiare a pieno carico col motore in coppia. Le prove in galleria del vento consentirono di rilevare un peggioramento del Cx, che salì da 0,30 a 0,34.
Sotto il cofano? C’era anche il turbodiesel
Oggi come oggi, potranno far sorridere potenze dai 72 CV della 200 TD ai 182 CV della 300 TE ma a quei tempo era tanta roba. La 300 TD Turbo in versione ‘station wagon’ montava il 6 cilindri in linea turbodiesel OM 603 D 30A da 3,0 litri con 143 CV, lo stesso della 300 SDL, ovvero il modello della Classe S esportato nel Nord America.
La 300 TD Turbo, modello destinato all’esportazione, dal 1987 è disponibile anche in Germania. Tutti i motori a benzina, inizialmente con la sola eccezione della 200 T, erano dotati, a richiesta, di catalizzatore a tre vie. Opzione che dal settembre 1986 diviene lo standard per tutti i modelli ‘station wagon’ con motore a benzina.
Il telaio…
Per quanto riguarda il telaio, l’assale anteriore con ammortizzatori monotubo della station wagon era lo stesso della berlina. Le sospensioni posteriori multilink erano fornite di serie con la regolazione del livello idropneumatica. Inoltre, a differenza del predecessore, i modelli station wagon della Serie 124 presentavano rapporti di trasmissione al ponte più corti rispetto alle berline.
… e la trazione integrale.
La ‘station wagon’ Serie 124 in oltre 10 anni di produzione subì due restyling ma fu oggetto di continui perfezionamenti che ne fecero una vera divoratrice di chilometri senza il benché minimo problema di affidabilità. Una caratteristica questa che fa parte della leggenda Mercedes-Benz. In occasione della IAA del 1985, fu presentato sulle 300 TE e 300 TD Turbo il sistema di trasmissione integrale 4MATIC che arrivò alla produzione di serie nell’aprile 1987 sulle 300 TE 4MATIC e poi, ad agosto, sulla 300 TD Turbo 4MATIC, con un sovrapprezzo di 12.000 DM.
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Nel 1989 il primo restyling
Nel settembre 1989 le ‘station wagon’ Serie 124 sono oggetto del primo restyling. All’esterno porte e sottoporta vennero rivestiti in plastica; i retrovisori esterni erano verniciati e inseriti numerosi listelli cromati. I vetri laterali contribuiscono all’isolamento acustico dell’abitacolo, mentre i sedili erano più confortevoli. Viene proposto anche un nuovo pacchetto sportivo, disponibile come opzione sui modelli 2WD che comprende assetto ribassato, pneumatici maggiorati, sedili anteriori avvolgenti, volante e leva del cambio rivestiti in pelle.
Dopo che dal settembre 1988, la 200 TE è proposta come entry level col motore a iniezione, i motori diesel vennero dotati di una pre-camera con iniezione obliqua per ridurre le emissioni di particolato e di sostanze inquinanti. Nell’ambito del restyling, esce la nuova 300 TE-24 col motore a sei cilindri M104 a quattro valvole per cilindro da 220 CV.
Dal giugno 1990, la 250 TD Turbo venne prodotta esclusivamente per l’esportazione in Italia. Nel settembre 1992, i motori a quattro cilindri a quattro valvole della Serie M111 prendono il posto dei predecessori della Serie M102 sulla 200 TE e sulla 220 TE.
Il precedente motore M104 da 3.0 litri della 300 TE viene ulteriormente sviluppato in due versioni con cilindrata di 3.2 e 2.8 litri per dar vita alle 320 TE e 280 TE.
Sempre dal 1992, airbag, chiusura centralizzata e retrovisori esterni regolabili elettricamente entrano a far parte della dotazione di serie delle ‘station wagon’ Serie 124.
E arriva Classe E…
Dal giugno 1993, quella della Serie 124 è la prima ‘station wagon’ della Stella che assume il nome Classe E, secondo il principio adottato per la Classe S e la Classe C.
In seguito, la denominazione del modello viene composta dalla lettera E davanti a tre numeri che indicano la cilindrata. La 300 TD, per esempio, diventa la E 300 Diesel Station Wagon, sebbene sul portellone posteriore appaia solo la scritta E 300 DIESEL.
Nel 1993, i primi diesel con distribuzione quattro valvole della Classe E rappresentano una novità mondiale. L’OM 605 D 25 e l’OM 606 D 30 con collettore di aspirazione a geometria e risonanza variabile erogano hanno più CV e Nm in un range di giri più ampio e consumano fino all’8% meno. Da giugno 1993, tutti i modelli diesel sono dotati di catalizzatore ossidante e sistema di ricircolo dei gas di scarico.
Il secondo restyling (1993 to 1996).
Lo stemma Mercedes viene integrato nella calandra, uniformandosi alla Classe S Serie 140 ed alla Classe C Serie 202. Gli indicatori di direzione anteriori sono ora dotati di vetri di copertura trasparenti, mentre i listelli di protezione nei paraurti sono verniciati nella stessa tinta dei componenti applicati, anziché in nero.
Finalmente arrivano le AMG
1993: Mercedes-Benz e AMG presentano la E 36 AMG. Il motore da 3.6 litri viene sviluppato da AMG ad Affalterbach partendo dall’M104 di 3.2 litri cui viene aumentata la corsa.
La E 36 AMG Station Wagon è dotata di serie di un cambio automatico a quattro rapporti e con 272 CV raggiunge una velocità massima di 240 km/h. Per i trasporti veloci, nel 1993 la AMG ha allestito la Mercedes-Benz E 36 AMG sia berlina sia station wagon.
‘The Hammer’, così veniva soprannominata questa favolosa station wagon, montava un motore V8 ed erano denominate 300 TE 5.0 e 300 TE 6.0 con cilindrata rispettivamente di 4.973 e 5.953 cc, e con potenze comprese fra i276 e i 385 CV.
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Loris Rotelli - 16 Jun 2021
...casomai.... 1977: Mercedes-Benz (re) inventa la Station Wagon...... Mi permetto di far notare che la serie T (Transporter) delle Mercedes serie 200/300 ebbe origine a fine anni '70 con la precedente ed altrettanto mitica serie W123.... A trovarle, le due vere icone sono la 280TE, dotata del 6 cilindri in linea bialbero da 185 CV, e la 300TD Turbodiesel, versione originariamente prevista per il solo mercato USA ma che alla fine arrivò anche da noi con trasmissione unicamente automatica e 125 CV... Personalmente, una 280TE canna di fucile metalizzato, con cerchi in lega Fuchs originali, tetto apribile elettrico ed interni nel tipico velluto Mercedes anni '70 con fianchetti di sedili e portiere a coste, turba ancora i miei sogni...