Moderne A8: un carro funebre su meccanica Audi
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La chiamano ammiraglia ma è un carro funebre per cadaveri ricchi che non se la menano di buttar via un mare di soldi. A chi serve realmente una vettura del genere?

Trazione integrale e potenze fino a 571 CV: tutto sprecato, su una lussuosissima ammiraglia, per pochi e non per tutti. E quei pochi, sicuramente, hanno un autista privato perché la nuova A8 è talmente bella che… non vale la pena nemmeno di guidarla! In fondo, il listino, è alla “portata di tutti”: a partire da 98.000 euro circa. State tranquilli, però, che non la portate a casa con meno 110/115 mila euro.

Dal 1994, l’A8 è l’ammiraglia di casa Audi e rappresenta l’avanguardia tecnologica Audi. Questa quarta generazione, poi, porta con sé parecchie primizie da malati mentali: è la prima Audi con tecnologia mild-hybrid a 48 Volt; la prima dotata del concept di gestione dei comandi integralmente digitale MMI touch response; la prima con sospensioni attive predittive. Le dimensioni restano quasi immutate e restano le due varianti a passo lungo e corto. La scocca Audi Space Frame (ASF) è realizzata al 58% in alluminio, con elementi in acciaio ad altissima resistenza, che rinforzano la cellula dell’abitacolo; la barra duomi anteriore è in magnesio e sul posteriore arriva una parte fatta in materiale plastico, rinforzato con fibre di carbonio. Per quanto riguarda il look, compaiono nuovi stilemi, che andranno a colonizzare anche il resto della gamma Audi, ma non si tratta certo di uno stravolgimento.

In compenso, fanno la loro comparsa i proiettori a LED Digital Matrix, anticipati sulla e-tron Sportback, in grado di operare una scomposizione in pixel infinitesimali del fascio luminoso, per eliminare le zone d’ombra. Questi proiettori sono anche in grado di generare animazioni dinamiche “Leaving Home e Coming Home” (ma siamo al cinema a vedere un cartone animato?!?) e proiettarle lungo una parete o al suolo. I gruppi ottici posteriori sono a tecnologia OLED, con diodi a emissione di luce organici, che generano un’illuminazione ampia e omogenea.

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Nell’abitacolo, tra le tante novità (ma erano proprio necessarie?) due tablet da 10,1 pollici con risoluzione Full HD e l’impianto audio Bang & Olufsen Advanced Sound System, disponibile in configurazione con 23 altoparlanti e 1.920 Watt; la variante passo lungo, ha la seduta posteriore lato passeggero del tipo “Chaise longue”, con molteplici regolazioni e funzione massaggio che agisce tramite 7 programmi e 18 cuscini pneumatici. Certo, come no? Manca solo una “escort” (non la Ford, ovviamente) e siamo a posto!

Sotto il cofano. La gamma motori comprende 5 unità, ma da noi ne arriveranno solo 3, vediamo quali: V6 3.0 TDI (diesel), un mild-hybrid (MHEV) a 48 Volt, capace di 286 CV e 600 Nm di coppia da 1.750 a 3.250 giri/min, per uno 0-100 km/h da 5,9 secondi; V6 3.0 TFSI plug-in, con batteria da 17,9 kWh (non abbiamo dati sulla percorrenza chilometrica in elettrico, ma l’auto può andare in Ev ed ha anche la modalità charge), per un totale di 462 CV (+13 CV rispetto al precedente modello), una coppia di 700 Nm ed uno 0-100 km/h da 4,9 secondi; V8 biturbo 4.0 TFSI da 571 CV e 800 Nm di coppia, mild-hybrid e dotato della tecnologia COD (cylinder on demand), in grado di disattivare i singoli cilindri ai carichi medi e ridotti, capace di uno 0-100 da 3,8 secondi. Il cambio è solo automatico, la trazione è solo integrale e la velocità massima è autolimitata, per tutte le versioni, a 250 km/h. Le sospensioni attive predittive (di serie per Audi S8) hanno molle pneumatiche, controllate da attuatori elettromeccanici, che utilizzano anche i dati della telecamera anteriore, sull’andamento e le irregolarità del fondo stradale. L’auto arriverà in Italia entro il primo trimestre del prossimo anno e mi raccomando: appena arriva, tutti di corsa alle pompe funebri. Pardon, al concessionario Audi…

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