Attualità Affanculo il green: in arrivo licenziamenti a raffica!
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Trentamila licenziamenti, nel nome del green. Potrebbe essere questo lo scenario (drammatico) che vede all'orizzonte Volkswagen. L'indiscrezione arriva direttamente dal gruppo di Wolfsburg, che mette le mani avanti.

“Bisogna dare una forte accelerata alla transizione nella produzione dai veicoli a motore endotermico a elettrico altrimenti…” son cazzi (aggiungo io)! E’ ciò che dicono in Volkswagen, e c'è il rischio che possa esserci un esubero di 30 mila lavoratori, soprattutto quelli impiegati nelle attività manifatturiere dello storico stabilimento di Wolfsburg. Questo, almeno, stando a quanto riporta il quotidiano economico tedesco "Handelsblatt".

L’amministratore delegato Herbert Diess, insomma, spinge a velocizzare il processo di conversione della produzione. Questa accelerata, non a caso, coincide con l’arrivo in Germania di Tesla, che potrebbe dare grossi problemi a Volkswagen nel mercato di veicoli ad energia alternativa. Una concorrenza temuta a tal punto che, secondo quanto riporta Handelsblatt, durante una riunione dello scorso 24 settembre 2021, proprio l'AD, in una serie di slide, ha messo sul piatto diversi scenari, tra cui quello più negativo: un massiccio taglio della forza lavoro per ridurre i costi e, di conseguenza, rendere più competitivo il marchio Volkswagen e la sua storica fabbrica. 

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Lo stesso AD si sarebbe impegnato ad evitare lo scenario peggiore, ma la notizia ha lasciato comunque tutti senza fiato. Anche i consiglieri di VW, per metà di nomina sindacale e per l’altra metà rappresentanti del Land della Bassa Sassonia e della famiglia Porsche/Piëch. Consiglieri che avrebbero manifestato sorpresa, tanto da chiedere riserbo su qualsiasi ipotesi di tagli consigliando di rivalutare tutti gli eventuali scenari di ristrutturazione per Wolfsburg. L’impianto, da tempo considerato troppo costoso, è stato finora escluso dal processo di ammodernamento avviato in altri siti per prepararli alle produzioni elettriche, a causa dell’opposizione del consiglio di fabbrica.

La mancata riconversione dell'impianto è, però, considerata un errore da Diess che, cita ripetutamente l'errore della chiusura di un sito BMW in Inghilterra proprio per l’opposizione dei sindacati locali. Per l’AD, l’era dell’elettrificazione doveva partire proprio da Wolfsburg: siccome non sembra sia così, Diess paventa altri scenari. 

"Dobbiamo affrontare la competitività del nostro stabilimento di Wolfsburg -spiega il portavoce Michael Manske, smentendo la cifra dei 30 mila tagli - Il dibattito è in corso e ci sono già tante buone idee, ma non scenari concreti". In ogni caso, Diess e i suoi devono affrontare l'ostacolo del consiglio di fabbrica che ha già bollato come "assurdo e privo di logica" l'ipotetico taglio delle 30 mila posizioni.

Se questo è lo scenario che coinvolge il Gruppo Volkswagen, figuriamoci cosa succederà nell’ambito di altri costruttori e di altri grandi gruppi come Stellantis, per esempio. E’ il prezzo, molto alto, che qualcuno dall’alto ci farà pagare con la scusa del green e della salvaguardia ambientale. Così, oltre ad essere costretti a viaggiare in elettrico, avremo molti disoccupati in più. Come dire: cornuti e mazziati!

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