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L’articolo sulle Alfetta GTV e Giulietta Turbodelta apparso recentemente sulla rivista La Manovella mi dà l’occasione per parlarvi di un lavoro modellistico che ho realizzato qualche anno fa. Ricetta semplice quanto economica: un modellino die-cast di fascia low cost ed un trans kit con le parti occorrenti per trasformarlo. Prossimamente vi spiegherò più in dettaglio cosa sono i trans kit ed il loro spirito, adesso direi di occuparci di quest’elaborazione.
Come base di partenza ho usato l’Alfetta GTV della Edison Giocattoli in scala 1/43 commercializzata a circa €10 almeno un quinquennio fa presso la grande distribuzione; si tratta dello stesso modellino uscito in precedenza in edicola con “100 anni di Italia in automobile” della De Agostini, in quel caso in color argento, che nonostante il largo pubblico e la fascia di prezzo molto bassa a cui è destinato, presenta parecchie analogie con il ben più pregiato Minichamps, tanto da sembrarne a tutti gli effetti un clone. Ad una delle tante borse scambio di modellismo di Novegro ho poi acquistato per altri 10 euro il trans kit di Tron, artigiano di Loano, che comprende un set di decals e delle fotoincisioni per convertire la nostra normalissima GTV aspirata nella più spinta Turbodelta.
Ho completamente smontato il modello per facilitarmi certe lavorazioni, anche se poi all’interno ho fatto ben poche modifiche. Il passaggio più difficile riguarda la verniciatura del cofano motore in nero opaco, previa accurata mascheratura con nastro Tamiya rifilato sui bordi con bisturi per modellismo, in modo da avere un contorno netto seguendo le linee di apertura del cofano stesso. Per una buona riuscita del lavoro è indispensabile che il cofano venga verniciato a spruzzo, con aerografo o in bomboletta. Non dovendo fare le mimetiche di un mezzo militare, ho usato un aerografo da poche decine di euro ad azione singola ed il nero opaco acrilico Tamiya XF1, diluizione circa 50-50.
Ho applicato le strisce arcobaleno alla base delle fiancate, i vari loghi Autodelta ed Alfa Romeo bagnando le decals in acqua tiepida e servendomi degli ottimi prodotti dell’americana Microscale per migliorarne l’adesione.
Le targhe di Milano contemporanee al periodo di produzione della vettura sono autoprodotte, stampate su carta fotografica ed incollate con un pò di vinavil. Ho poi sostituito i tergicristalli in plastica del modello con quelli fotoinicisi del trans kit, molto più fini nell’aspetto. Non ho utilizzato le altre fotoincisioni perché sono dimensionate per il kit in resina delle versioni da rally del GTV, sempre di produzione del medesimo artigiano ligure, quindi incompatibili con la mia base di partenza, in particolare i bordi dei vetri.
L’Alfetta GTV della Edison di colore rosso, che trovo forse il più indicato per la Turbodelta, attualmente è di difficile reperibilità. Nei siti di aste oniline si puç trovare più facilmente la gemella da edicola color argento, poi se volete "fare gli splendidi" potete sempre usare il Minichamps. Con una spesa di circa €20, non considerando collanti, attrezzi e vernici che dovrebbero far parte del patrimonio genetico del modellista, qualche ora di lavoro ed una buona documentazione fotografica, potete mettervi in vetrina un modello quasi inedito, prodotto industrialmente negli anni ’90 solo dalla romana Progetto K con dettagli ben più modesti. Poi, se come me siete appassionati delle versioni sportive delle auto di serie, direi che è d’obbligo mettersi in collezione un’Alfetta GTV Turbodelta, da affiancare magari alla Giulietta, sempre turbizzata, prodotta in resina da Neo.
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Raffaele Longobardi - 26 May 2021
Bellissimo argomento il modellismo automobilistico, devo tirare fuori dall'armadio i miei modellini. complimenti per l'articolo molto interessante e pieno di passione.