Curiosità Alpine A110: OUI, je suis Catherine Deneuve
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..Azz, se mi dovessero dare una Alpine 110 (preferibilmente quella “vecchia”), e una passeggera come Catherine Deneuve (preferibilmente quella giovane), beh… giuro che divento un gendarme anch’io.

Quando fu girato quel mitico spot in cui la splendida attrice diceva "OUI, je suis Catherine Deneuve", la macchina dalla quale scendeva era una Lancia Delta. Ma avrebbe potuto essere anche una Alpine A110 perché l’importante non era la macchina ma…lei! “Cosa centra?” Vi domanderete. Nulla, lo so. Ma non so perché mi è venuto naturale abbinare la Alpine A110 alla bellissima Catherine Deneuve. Forse perché sono entrambi francesi? Boh.

Dopo questa mia personalissima premessa, eccoci alla notizia.Come farebbe la Gendarmeria Nazionale ad effettuare interventi lampo sulle autostrade senza disporre di veicoli all’avanguardia a livello di prestazioni? È il motivo per cui quest’istituzione ha appena ordinato 26 Alpine A110 che, tra breve, sostituiranno le Renault Mégane R.S. nei pronti interventi su autostrada.

Beh, la scusa è quella di correre dietro a delinquenti ed extracomunitari mentre la verità è che questi gendarmi del cazzo, al volante della nuova Alpine A110 si divertiranno un casino a giocare a guardia e ladri. Tanto, chi se ne frega: la benzina gliela pagano i francesi! E a proposito: visto che a partire da… si venderanno solo vetture elettriche, perché mai dare in dotazione alla “gendarmerie nationale” queste vetture endotermiche? Non sembra un controsenso?  La gendarmeria ha bisogno di nuove auto? Bene, dategli delle auto elettriche così, al primo inseguimento, prendono fuoco!!!!        

Invece, no! Loro sì che ne capiscono. Sentite cosa ha dichiarato Richard Filmotte, Capo Pattuglia della Gendarmeria Nazionale: “Per portare a termine con successo missioni a 230 km/h è necessario che i conducenti dei nostri veicoli di pronto intervento siano tutt’uno con l’auto”. Con le auto elettriche puoi andare a 230 km/h ma… se ti finisce la corrente? E poi, mentre il ladro sta scappando, cosa fa il povero gendarme? Urla al delinquente: “Scusa, puoi fermarti un paio d’ore che devo ricaricare la mia auto?”

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Ecco perché la Gendarmeria non ci ha messo molto a trovare la risposta giusta: dotarsi di auto sportive, in grado di superare i 200 km/h. “Dato che la Gendarmeria era responsabile delle autostrade in concessione, le prime squadre di pronto intervento sono nate con lo sviluppo della rete autostradale - spiega il Capo Pattuglia Richard Filmotte - È stata addirittura creata una squadra per le autostrade con auto veloci che davano alla nostra istituzione un’immagine più moderna e tecnologica. È così che è stata introdotta l’Alpine A110 Berlinetta, che abbiamo utilizzato dal 1967”.

Se nell’immaginario collettivo e cinematografico, l’intervento della Gendarmeria sulle autostrade si manifesta sotto forma di rocamboleschi inseguimenti, nella vita reale questi sono rari: «I veicoli di pronto intervento non sono destinati a compiere tutte le missioni della Gendarmeria. Il loro ruolo primario è quello di giungere velocemente sulla scena dell’incidente e proteggere gli altri utenti. Per intercettare gli automobilisti che infrangono i limiti di velocità, infatti, abbiamo molti altri mezzi rispetto all’inseguimento. È importante disporre di un veicolo abbastanza potente che possa raggiungere alte velocità in breve tempo» ha precisato Richard Filmotte.

Una formazione ad hoc

Anche gli equipaggi a bordo sono scelti con grande cura: “Il personale delle squadre di pronto intervento è selezionato attraverso esami medici e dopo aver accertato le capacità di guida su pista - conferma Richard Filmotte - I candidati prescelti seguono poi una formazione sul Circuito Bugatti di Le Mans. L'idea è che la formazione dovrebbe far dimenticare al conducente i vincoli del veicolo per concentrarsi al 100% sulla missione. Il veicolo deve essere uno strumento al servizio dell’anticipazione” conclude Richard Filmotte. Insomma, un paio di giretti gratis sul Circuito Bugatti di Le Mans non mi dispiacerebbero affatto.

Dopo la mitica Berlinetta, si sono succedute altre Alpine nell’istituzione. Nel 1973, subentra l’A310 che resterà in servizio fino al 1987. In seguito, sono state messe a disposizione della Gendarmeria Nazionale le Alpine A610, anche se non entreranno mai in servizio sulle autostrade, a differenza di altri veicoli Renault: la Renault 18 Turbo (dal 1984 al 1987), la Renault 21 2 litri Turbo (dal 1992 al 1995), la Renault Mégane IDE (dal 2001 al 2006) e, in tempi più recenti, la Mégane R.S. (dal 2011 al 2021). Modelli che sono ora preziosamente custoditi nel Museo della Gendarmeria di Melun (nella regione parigina), di cui Richard Filmotte è Direttore.

L’A110 in missione 

La nuova Alpine A110 prenderà quindi il posto anche di Mégane R.S. a partire dal 2022. Lo scorso ottobre, il Gruppo Renault si è, infatti, aggiudicato l’appalto indetto quattro mesi prima. L’Alpine A110 ha conquistato tutti con le sue prestazioni e la precisione di guida in ogni circostanza, grazie alla combinazione tra telaio e motorizzazione da 252 cv.

La tinta delle nuove Alpine A110 non sarà il mitico blu metallizzato della Marca Alpine, ma una tonalità più marcata denominata Abyss Blue. Oltre all’equipaggiamento originale, i 26 veicoli avranno allestimenti specifici: serigrafie, sticker catarifrangenti, lampeggiante, segnalatore acustico, pannello luminoso a messaggio variabile, ecc.

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