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Oggi voglio parlarvi non dell’ultimo tour dei mitici Pooh bensì di tutta la musica che ruota intorno ad una vettura. Musica – o sound - che una volta faceva venire la pelle d’oca solo a sentirla mentre oggi si fa di tutto per… non sentirla.
Se c’è un costruttore che sta impiegando molte risorse per cercare di ridurre al massimo i rumori e per sentire al meglio la musica, quello è proprio Audi. E non poteva essere altrimenti visto che si tratta di un’azienda cosiddetta “premium” che offre sì tanta qualità, ma a prezzi piuttosto impegnativi. Bene, prendete la riduzione attiva e passiva della rumorosità nell’abitacolo, la tecnologia 3D immersiva, l’ottimizzazione del sound allo scarico e l’elaborazione dell’e-tron sport sound tipico della Granturismo elettrica Audi e-tron GT, shakerate il tutto et voilà: il cocktail/sound è servito.
Quanti rumori in un abitacolo.
In ogni abitacolo si percepiscono il sound del motore, il rotolamento degli pneumatici e i fruscii aerodinamici cui si aggiungono input temporanei quali il ronzio degli alzacristalli elettrici, lo stridio dei tergicristalli o l’impatto delle portiere in fase di chiusura. Durante la guida, poi, si aggiungono ulteriori effetti sonori dovuti al ticchettio degli indicatori di direzione o al feedback acustico dei comandi touch.
Audi affronta il tema della riduzione della rumorosità mediante un approccio olistico. Esperti di molteplici settori – spaziando dallo sviluppo vettura allo stampaggio della carrozzeria, sino al controllo qualità – lavorano a stretto contatto con il team dei “cacciatori di rumori”, denominato Knister-Knaster. Gli esperti esaminano ogni nuovo modello su strada e lungo specifici percorsi ricchi di sconnessioni, oltre che mediante un banco prova servo-idraulico a quattro pistoni. Quest’ultimo in grado di generare vibrazioni che si propagano attraverso il corpo vettura generando onde sonore a bassa frequenza, fino a 50 Hz, responsabili di gran parte dei battiti e cigolii che infastidiscono i passeggeri. Al banco viene così testata la reazione alle vibrazioni dei singoli componenti o della carrozzeria nel complesso, localizzando le fonti d’interferenza. I rumori, infatti, non sempre sono percepibili nel punto in cui hanno origine.
Che silenzio sulle elettriche.
A differenza dei motori a combustione, i propulsori elettrici non generano oscillazioni, vibrazioni o rumori meccanici. In un contesto ovattato, emergono interferenze altrimenti difficilmente percepibili. Tra queste i fruscii aerodinamici e il rotolamento degli pneumatici. L’obiettivo Audi è ridurre al minino tali fattori di disturbo sin dalla fase progettuale delle vetture. Per garantire il massimo comfort acustico, nel caso dei SUV a elettroni Audi e-tron e Audi e-tron Sportback, gli ingegneri Audi hanno optato per l’impiego di un mix di materiali assorbenti e isolanti. Le fessure e cavità ricavate lungo la carrozzeria e all’interno del corpo vettura sono state sistematicamente sigillate e riempite, mentre i passaruota sono rivestiti con materiale fonoassorbente. Le superfici più estese vengono trattate con un materiale specifico, in grado di attenuare le vibrazioni. Lungo la paratia anteriore, una complessa struttura multistrato impedisce che il rumore penetri in abitacolo. Una soluzione simile, ricavata nella parte posteriore dell’auto, tiene conto della specifica architettura delle vetture, caratterizzate dalla trazione integrale quattro elettrica. Una serie di componenti progettati ad hoc – come la moquette imbottita in espanso – avvolge l’abitacolo. In aggiunta, i motori elettrici sono “incapsulati” all’interno di box che riducono la propagazione del suono.
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Sempre più elettronica.
La compensazione attiva dei rumori ha acquisito crescente rilevanza negli ultimi anni. Mediante il sistema Active Noise Cancellation (ANC), ad esempio, è possibile contrastare specifiche frequenze di disturbo grazie a delle contro-sonorità. Il sistema si basa sui microfoni installati in corrispondenza del cielo dell’abitacolo, deputati a rilevare la rumorosità interna. Una centralina inverte le onde sonore indesiderate, emettendo frequenze neutralizzanti attraverso gli altoparlanti. Al contrario, per enfatizzare il sound, i modelli della gamma Audi S dispongono di specifici attuatori all’interno dell’impianto di scarico le cui sonorità vengono amplificate dagli altoparlanti in funzione del programma selezionato mediante il controllo della dinamica di marcia Audi drive select. Una soluzione simile all’e-tron sport sound tipico della Granturismo Audi e-tron GT: il timbro digitale della coupé elettrica a quattro porte “copia” fedelmente l’erogazione del powertrain. Il conducente, tramite l’Audi drive select, influisce direttamente sull’esperienza di ascolto.
Gli “architetti” del suono. I sound designer si occupano di ogni genere di sonorità: adattandola, attenuandola o enfatizzandola così che contribuisca all’armonia percepita all’interno dell’auto. Al di là delle fonti d’interferenza, ogni vettura, intesa come spazio acustico, pone sfide peculiari: i passeggeri siedono in posizioni diverse, il volume interno varia in funzione delle persone in abitacolo, il tetto panoramico favorisce o meno la diffusione delle basse frequenze, i rivestimenti tessili o in pelle riflettono o attenuano gli effetti acustici. Ulteriore aspetto, non meno importante, i tempi di propagazione del suono dai singoli altoparlanti agli utenti non sono omogenei.
Audi “suona” il soundCUBE.
Un aspetto centrale nello sviluppo del suono è rappresentato dalla ripetibilità degli effetti indipendentemente dal modello. Un obiettivo che Audi persegue mediante soundCUBE, un software audio che riduce significativamente le variabili. Grazie a soundCUBE, la Casa dei quattro anelli mette a disposizione delle aziende partner un framework con una gestione delle sonorità e una risposta ai comandi standardizzate: un ambiente di sviluppo ottimale. I partner devono solo integrare il framework, anima del DNA sonoro Audi.
Non meno innovativo il ricorso ai booster, ovvero agli amplificatori del livello di uscita, integrati tramite un bus audio standard. Il suono, nel dettaglio, viene generato mediante la main unit della piattaforma d’infotainment MIB 3 e la potenza aggiuntiva necessaria all’alimentazione degli altoparlanti è fornita dai booster, a vantaggio della semplificazione del sistema audio e della possibilità, in un futuro prossimo, di personalizzare il sound in funzione delle sedute.
Sonos: a qualcuno piace i “bassi”.
Sul fronte dell’alta fedeltà, per la gamma Audi Q4 e-tron, soglia d’accesso all’elettrificazione dei quattro anelli, Audi si avvale di un’inedita partnership. Mentre i sistemi audio Bang & Olufsen, grazie a una resa acustica particolarmente brillante, sono perfettamente in linea con le esigenze delle vetture di categoria media e superiore, Sonos, nuovo partner Audi, si rivolge a un target più giovane in virtù delle sonorità che privilegiano i bassi. I sound system americani sono pertanto ideali per Audi Q4 e-tron e Audi Q4 Sportback e-tron, primi sport utility compatti BEV del Brand nonché unici C-SUV premium nativi elettrici. Nel corso del 2021, i sistemi audio Sonos saranno estesi a molteplici modelli della classe compatta.
In futuro? Tecnologia 3D immersiva e streaming 5G. Gli specialisti del suono Audi si stanno ora concentrando sulla tecnologia 3D immersiva. Nel caso del sound surround 3D tradizionale, i suoni vengono assegnati a determinati altoparlanti mediante uno specifico algoritmo. In un futuro più prossimo, la rapida diffusione dello standard di telefonia mobile 5G renderà fruibili nuovi canali streaming ad alta fedeltà. Già oggi, molti automobilisti utilizzano il proprio smartphone come ricevitore principale dei servizi di streaming audio, trasferiti alla vettura tramite Bluetooth. Poiché la larghezza della banda Bluetooth è limitata, si crea un collo di bottiglia che determina una perdita di qualità del suono.
Nel prossimo futuro, Audi utilizzerà l’auto come ricevitore, grazie alla scheda SIM integrata e a un modulo di ricezione ad alte prestazioni, per un autentico streaming audio multicanale. Una “chicca” sulla strada verso le sonorità del futuro.
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pierluigi - 16 May 2021
Fantastico: ho la patente da 50 anni ed ho sempre desiderato auto più silenziose. Il progresso c'è stato ma mooolto lento. Non ho mai sopportato fruscii, rombosità , per non parlare degli scricchiolii. Quando con le auto moderne si era raggiunto un livello decente ci ha pensato l'asfalto drenante ad aumentare i db durante i viaggi autostradali. Questo non vuol dire che non mi piacciano i suoni delle varie meccaniche dai 6 in linea ai V12 passando per i v8 (americani da una parte ed europei dall'altra,completamente diversi). Il primo ad emozionarmi è stato il V4 della Fulvia che ad alto regime sembrava un concerto per orchestra.