Elettrico Auto elettriche? Arma a doppio taglio. Parola di Sergio Marchionne
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Sono passati quasi 4 anni dalla scomparsa di Sergio Marchionne ma le sue intuizioni e previsioni a proposito di auto elettriche, fatte in tempi non sospetti, si stanno avverando…

Nonostante i fenomeni di Bruxelles ci stanno imponendo a tutti i costi l’utilizzo delle auto elettriche, le vendite stentano a decollare e i numeri parlano da soli. Nel 2021, per esempio, in Italia sono state vendute 67.542 vetture 100% elettriche, ovverosia il 4,7% delle vendite di autoveicoli nuovi. Ma dove vogliamo andare con questi numeri, soprattutto in un periodo di post pandemia e di guerra?

Questi numeri possono rendere felici gli “ambientalisti” più sfegatati o possono rendere ancor più scettici gli irriducibili dell’endotermico? Per rispondere a questo interrogativo vorrei riprendere il discorso di un certo Sergio Marchionne, quindi non un quaquaraquà qualunque, fatto post laurea honoris causa in ingegneria meccatronica conferitagli dall’Università di Trento. Discorso che diventa di grandissima attualità, anche in virtù della odierna crisi energetica, e che ci fa riflettere non poco: Marchionne prevedeva il futuro o era semplicemente uno che, a differenza dei fenomeni di Bruxelles, di auto ne capiva?

“Le auto elettriche possono sembrare una meraviglia tecnologica, soprattutto per abbattere i livelli di emissione nei centri urbani, ma si tratta di un’arma a doppio taglio. Forzare l’introduzione dell’elettrico su scala globale, senza prima risolvere il problema di come produrre l’energia da fonti pulite e rinnovabili, rappresenta una minaccia all’esistenza stessa del nostro pianeta. Prima di pensare che i veicoli elettrici siano la soluzione, dobbiamo considerare tutto il ciclo di vita di queste vetture, perché le emissioni di un’auto elettrica, se l’energia è prodotta da combustibili fossili, sono equivalenti a quelle di altri tipi di auto. Quella dell’elettrico è un’operazione che va fatta senza imposizioni di legge e continuando nel frattempo a sfruttare i benefici delle altre tecnologie disponibili, in modo combinato. È certamente più utile concentrarsi sui miglioramenti dei motori tradizionali e lavorare alla diffusione di carburanti alternativi, soprattutto il metano, che per la sua origine e le sue qualità è oggi il più virtuoso e più pulito in termini di emissioni”.

Più attuale di così, si muore; magari anche a causa dell’esplosione di una batteria elettrica.

Sono passati ormai più di 5 anni da queste dichiarazioni (era il 2 ottobre 2017) e, considerando l’andazzo dell’attuale processo di elettrificazione, sorge spontanea la domanda: “aveva ragione Sergio Marchionne o era semplicemente un coglione qualsiasi che sparava cazzate”?

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