Supercars Bermat GT-Pista: che bel giocattolino!
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C’è chi ha i soldi e li spende male ma c’è anche chi ha i soldi e li spende bene. Soprattutto quando, spinti da una grandissima passione, si riesce a trasformare i sogni in una splendida realtà.

Lui, quello che ha i soldi, si chiama Matteo Bertezzolo mentre la passione non è quella degli elettrodomestici viaggianti (per il momento) bensì quella delle auto super sportive. Grazie alla collaborazione con aziende e persone che sanno il fatto suo (e grazie anche al suo conto in banca) è riuscito a realizzare questo super missile che, anche a livello estetico, non ha nulla da invidiare alle vetture realizzate dai brand più famosi al mondo.

Il nome del missile deriva dal nome del proprietario/fondatore: BER da Bertezzolo, e MAT da Matteo, (da qui BERMAT) mentre la sigla GT rappresenta la tradizione sportiva italiana, in cui le prestazioni sono ottenute dal mix tra powertrain e telaio, privilegiando il rapporto peso/potenza e la dinamica del veicolo.

La prima versione, anche perché priva di vincoli omologativi, è stata la Pista, a cui faranno seguito le varianti stradali, sia con motore endotermico sia, speriamo di no, con motore elettrico (con l’andazzo che tira è quasi obbligato a farlo).

Il progetto. Per la progettazione e la costruzione della prima Bermat GT l’azienda si è rivolta a un vero mostro sacro del motorsport italiano: la JAS Motorsport di Arluno (MI), ben nota per essere il partner scelto da Honda per supportare la sua attività sportiva.

“Le competenze del team e dei partner sono radicate nel mondo dei motori di Torino, di Milano e della Motor Valley – ha dichiarato Matteo Bertezzolo - Per noi appartenere alla tradizione italiana dell’auto è un valore assoluto e irrinunciabile che custodiremo gelosamente, con l’impegno, la determinazione e l’ambizione di evolverci nel rispetto della tradizione italiana, esportandola nel mondo”. 

Fregnacce da marketing puro: caro sig. Matteo, hai i soldi, hai una grande passione e ti sei costruito il tuo giocattolo preferito. Punto e basta. Perché “giustificarsi” dietro la “tradizione italiana”, la “volontà di esportarla nel mondo”, “l’Impegno” bla bla bla?

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Bermat GT-Pista è basata sul telaio modulare brevettato T-MM di Bermat, pensato per mantenere un alto livello prestazionale in diverse configurazioni, consentendo un elevato livello di personalizzazione e la produzione anche in piccola serie.

Il T-MM è caratterizzato da una struttura monoscocca in fibra di carbonio omologabile sia per uso stradale sia per rispondere alla normativa FIA prevista la categoria Sport Gruppo CN.

Alla scocca principale sono fissati i telaietti anteriore e posteriore in acciaio alto resistenziale, che consentono, grazie alla loro micro-modularità, il montaggio di diversi tipi di powetrain e la variazione di passo e carreggiate in funzione delle prestazioni e dell’allestimento del veicolo.

La personalizzazione del veicolo è ottimizzata con il Car Creator Bermat, un configuratore collegato al sito internet di Bermat, con cui è possibile scegliere e combinare le varie opzioni disponibili.

Disegnata dallo Studio CAMAL. E’ uno studio di Torino fondato nel 2008 da Alessandro Camorali. BERMAT GT-Pista è caratterizzata da una cupola pronunciata che definisce il volume dell’abitacolo cui si accede attraverso due aperture ad ali di gabbiano.

I parafanghi anteriori, caratterizzati da due evidenti creste longitudinali, si integrano con la superficie fortemente svuotata del cofano anteriore e includono i piccoli gruppi ottici che inglobano ciascuno due proiettori tondi.

L’anteriore è aggressivo, ma allo stesso tempo armonico. Lo splitter è ben raccordato per unire stile e funzionalità e dare identità al veicolo.

Originale la fiancata a fiancata con le superfici a diedro e svuota la parte bassa ed esalta le  prese d’aria e i generosi parafanghi posteriori, perfino troppo evidenti nella loro parte superiore.

Il cofano motore mostra un attento studio che unisce stile e funzionalità, fungendo anche da coda aerodinamica ed estrattore del calore generato dal motopropulsore.

All’interno della GT-Pista spicca una plancia in fibra di carbonio che attraversa tutto l’abitacolo con la console incastonata nel mezzo. Il cockpit ha un unico monitor LCD da 12” personalizzato con grafiche specifiche disegnate dal team CAMAL per Bermat.

Di solito noi di TheGarage.media non pubblichiamo mai la scheda tecnica di una vettura ma nel caso della Bermat GT-Pista facciamo un’eccezione. Se non altro se lo merita perché, fortunatamente, di “elettrico”, per ora, ha ben poco.

Bermat GT-Pista: la scheda tecnica

Motore: 4 cilindri turbo 2.0 litri Honda disposto centrale/longitudinale; centralina ECU Motec 142; frizione racing JAS con dischi (2?180 mm) Cerametallic; peso 107 kg.

Potenza: 400 CV a 7.000 giri/min

Coppia: 450 Nm

Dimensioni (versione GT-Pista): lunghezza 4.503 mm, larghezza 2.000 mm, altezza 1.214 mm, passo di 2.600 mm

Cambio: sequenziale a 6 rapporti a innesti frontali e differenziale autobloccante azionabile con paddle-shift dedicato; differenziale a slittamento controllato meccanicamente

Autotelaio: cellula monoscocca in CFRP; carrozzeria a elementi in CFRP; sedili OMP (lato guida FIA 8855)

Sospensioni: a triangoli sovrapposti con bracci regolabili montati su nodi sferici; push rod e ammortizzatori Ohlins regolabili in compressione ed estensione. Barre antirollio regolabili

Pneumatici: ant. 245/645-18; post. 265/645-18 Pirelli DHB

Freni: a disco autoventilati 380?34 ant. e 355?32 post. Impianto JAS con pinza ant. 6 pistoncini e post. a 4 pistoncini; ABS Bosch Racing

Peso a vuoto: 1.000 kg

Capacità serbatoio: 120 litri

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