Attualità Bollo Auto elettriche: le esenzioni regione per regione
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Purtroppo il processo di elettrificazione sembra inarrestabile e tutti i costruttori auto hanno (meglio dire, sono obbligati ad avere) strategie e progetti che vanno nella direzione della mobilità green. Gli “elettrodomestici” dovrebbero rappresentare il futuro della mobilità ma, obiettivamente, di strada da fare, ce n’è ancora tanta.

Proprio qualche settimana fa quel fenomeno di Carlos Tavares, CEO Stellantis, ha evidenziato il fatto che costruire auto elettriche è ancora troppo costoso e, di conseguenza, che il prezzo di listino è anche troppo elevato. Il Rischio? Tagliare fuori moltissimi acquirenti. Non che la gente stia impazzando per l’auto elettrica, sia chiaro. Ma se ti obbligano a viaggiare al volante di un ferro da stiro o di una lavatrice, prima o poi, dovrai farlo. A meno che non si decida di farne a meno e di girare con monopattini e/o biciclette (assurdo!) o con i mezzi pubblici (improponibile).

Per questo, secondo gli esperti di settore, c’è bisogno di sostenere la transizione, magari con incentivi sugli acquisti delle nuove auto elettriche o fornendo sostegno agli investimenti delle imprese dell’industria automobilistica. Ma anche continuando con agevolazioni sulle tasse per chi acquista auto di ultima generazione (tutte cose che, con le auto tradizionali, quelle a benzina e diesel, non si è mai fatto n’è chiesto).

La priorità per i geni dell’automobile, è svecchiare il parco auto e andare verso l’elettrico; ed è proprio in questo contesto che anche l’esenzione del bollo auto conta parecchio.

Investimenti massicci delle case automobilistiche verso l’elettrificazione della loro gamma a listino; Bruxelles e Governi che spingono alla transizione elettrica con incentivi più o meno accattivanti e investimenti delle aziende sostenute da fondi pubblici, sono in genere le linee di intervento che mirano tutte nella stessa direzione, cioè verso l’elettrificazione.

Occhio però: ma dove si vendono questi elettrodomestici? Come e cosa fare per spingere le vendite? Abbassare i costi di produzione affinché scendano i prezzi di listino senza dubbio è una soluzione. Poi occorre offrire incentivi, bonus e simili, per favorire l’acquisto dei veicoli. Incentivi ai clienti, che devono trovare appetibile e conveniente il cambiare auto. Ben consci del fatto che l’elettricità oggi costa sempre più cara (ma anche benzina e gasolio). E ben consci del fatto che le infrastrutture in Italia fanno cagare (si può scrivere, vero?!?), a partire dalle colonnine di ricarica. A questo punto c’è da chiedersi: ma non era meglio lasciare le cose come stavano cercando, magari, di sviluppare ancor di più i motori endotermici verso una diminuzione delle emissioni? Cacchio, abbiamo dei diesel che fanno anche 20 km con un litro! E questo non significa avere rispetto per l’ambiente? Ma andiamo avanti.

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Un’altra linea da utilizzare è la riduzione delle tasse per chi acquista questi veicoli. Quale è la tassa principale per le auto in Italia? Senza dubbio il bollo auto. E sul bollo le auto elettriche vengono oggettivamente agevolate da tempo. Esenzioni dal pagamento del bollo per le auto elettriche ce ne sono tante e in diverse Regioni.

Auto elettriche e bollo, il calcolo è uguale. Nel 2021, in Italia, sono state immatricolate oltre 67.000 auto elettriche ma i costruttori, Stellantis in testa, vogliono aumentare questi numeri. Addirittura Tavares giorni fa ha annunciato l’ambizioso obbiettivo di arrivare a raddoppiare la produzione entro il 2030, dell’intera gamma. E dato che dal 2030 dovrebbero essere prodotte solo auto elettriche, ecco che è questo mercato che va spinto.

Il bollo auto è una tassa che grava su tutti i proprietari di auto e su ogni veicolo registrato al Pubblico Registro Automobilistico. In base alla potenza del veicolo, espressa in kW, ogni Regione si fa pagare il bollo dai suoi concittadini. Sull’importo da versare incide anche la classe di emissioni inquinanti. Evidente che più vecchia è l’auto più inquina e più costa il bollo auto. Così come è inevitabile dire che il bollo auto di una auto elettrica, già sulla base del metodo di calcolo, è più basso di una auto a benzina e diesel. Poi, per le auto elettriche appena comperate c’è, in linea di massima, una esenzione di 5 anni. I primi 5 anni di immatricolazione in cui il bollo non si paga. E poi si passa ad un pagamento, che proprio alla luce del lato ambientalista di queste auto di nuova concezione, è in misura ridotta. Una tassa inferiore inevitabilmente a quella che si paga per i veicoli a benzina o diesel, sempre a parità di cilindrata.

Sul bollo però, le Regioni hanno un margine di autonomia non indifferente. Per questo ogni Regione adotta soluzioni, in materia di bollo auto, diverse. Vediamo qualche esempio.

In Valle d’Aosta i primi cinque anni di immatricolazione sono esenti dal pagamento del bollo auto. Poi si paga solo il 25% del costo del kW utilizzato per le auto in genere in questa Regione che è pari a 2,58 euro (quindi 0,65 euro a kW). Identiche agevolazioni nelle Province Autonome di Trento e Bolzano, nella Regione Friuli Venezia Giulia, Umbria, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna ed Emilia Romagna.

In Lombardia e Piemonte, esenzione perenne per le auto elettriche, e non solo per i primi 5 anni di vita dell’auto.

Come in Valle d’Aosta, anche in Liguria, Lazio e Veneto, 5 anni a zero bollo e poi si paga il 25% del kW dovuto, che però è pari a 2,84 euro. Più alto il costo del kW e quindi del suo 25% nelle altre Regioni, naturalmente dopo i primi 5 anni di esenzione totale.

In Toscana il bollo dal sesto anno in poi è pari al 25% di 2,71 euro per kW, mentre nelle Marche è pari al 25% di 2,79 euro per kW.

Ci sono Regioni dove il kW per il bollo supera i 3 euro. Ma le agevolazioni fisse sono sempre 5 anni di esenzione totale e poi il 25% del prezzo di questo kW. In Abruzzo, Campania e Molise, per esempio, il bollo delle auto elettriche viene calcolato in misura pari al 25% di 3,12 euro per kW.

In sostanza, nettamente vantaggiosa l’auto elettrica rispetto alle auto a motore termico in materia di bollo auto. Basterà questo per convincere gli italiani ad acquistare un nuovo fornellino elettrico?

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