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La Dax Kamala fu tra le più eccitanti kit car britanniche degli anni '90 facendo molto scalpore tra la stampa automobilistica del settore quando fu presentata al kitcar show di Stoneleigh nel 1995.
Realizzata dalla DJ Sportscars, un conosciuto produttore di repliche Cobra e Lotus 7, la Kamala ha rappresentato uno spostamento radicale dal loro standard produttivo. È stato il frutto dell'ingegno ed estrosità del tecnico di sviluppo della DJ Sportscars, Peter Walker.
Il suo obiettivo finale era quello di creare un' auto sportiva moderna, con la maneggevolezza, la qualità di guida e il comfort interno proprio di auto di serie piuttosto che una kitcar.
La struttura principale della Kamala era il telaio spaceframe in acciaio completamente triangolato, con un pianale e le paratie laterali realizzate in alluminio, incollate e rivettate. La carrozzeria consisteva in un guscio in vetroresina realizzata in unico pezzo, incollata e rivettata anch'essa al telaio per offrire una maggiore rigidità torsionale.
La sospensione anteriore utilizzava i mozzi anteriori derivati dalla Ford Sierra, accoppiati ai bracci trasversali di lunghezza disuguale disposti a triangolo di disegno specifico della DJ e agli ammortizzatori regolabili della Spax offrivano il giusto set up finale. La parte posteriore invece utilizzava i portamozzi della Ford Escort, con bracci trasversali sempre realizzati su misura e un micro puntone di rinvio sviluppato da Leda Suspensions. I freni a disco autoventilanti sempre derivati Ford erano disponibili su tutte e quattro le ruote.
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Le opzioni motore/cambio provenivano sempre dal mondo Ford e includevano le opzioni aspirate dei 4 cilindri Zetec da 1,8 e 2 litri dai 115 ai 150cv, nonché la versione Turbo 2.0 litri della Sierra Cosworth. Capite che con soli 750kg di peso le prestazioni erano comunque e sempre elettrizzanti.
Con una pletora di miglioramenti nelle prestazioni disponibili attraverso la preparazione dei motori, un cliente poteva realizzare una versione personalizzata ancora più potente della Kamala con un investimento tutto sommato ragionevole. Il modello demo presentato dalla DJ Sportscar utilizzava il motore Sierra Cosworth, con un turbo gigantesco, che offriva ben 340 CV con un rapporto peso potenza di 500cv/tonnellata e il costruttore stimava che un cliente avrebbe potuto assemblare un'auto simile per circa 20.000 euro del tempo!!!
La configurazione a motore centrale della Kamala, se combinata con pneumatici ad alte prestazioni, forniva una tenuta di strada prodigiosa e uno sterzo affilato come un rasoio sempre derivato Ford permetteva inserimenti in curva sempre precisi senza il benché minimo rollio. La sua maneggevolezza ispirava fiducia ma bisognava comunque prestare sempre molta attenzione specialmente su strade scivolose come la maggior parte delle auto leggere configurate in modo simile.
Nonostante presentasse una sfida entrare ed uscire dall’abitacolo a causa della mancanza delle portiere, si accedeva aprendo i finestrini e scavalcando, l'interno della Kamala era ben congegnato e confortevole, utilizzando molti comandi e strumentazioni sempre di provenienza Ford. I sedili montati al centro dell'abitacolo per via del disegno del telaio offrivano sufficiente comfort e permettevano di eliminare il tipico effetto della pedaliera disassata comune nelle auto a motore centrale, mentre la leva del cambio era disposta sul lato esterno del guidatore.
La DJ Sportscars ha prodotto complessivamente la Kamala dal 1995 fino al 2000, vendendo solo 35 kit, veramente un numero limitatissimo che rende questa auto veramente rara da trovare in vendita ma anche da incontrare su strada. Successivamente una nuova società chiamata per l’occasione Kamala Cars rilevo’ il progetto nel 2001, realizzando altri 15 kit prima di chiudere le porte tra il 2008 e il 2010.
Nonostante i riconoscimenti di personaggi del calibro di Richard Hammond e Jeremy Clarkson, che affermarono che la Kamala era una tra le migliori auto che avessero mai guidato fino a quel momento, la strana sportiva inglese non ha mai avuto successo nelle vendite. Forse il suo stile futuristico era troppo estremo per alcuni clienti conservatori amanti delle kitcars per cui risultava troppo eccentrica per un mercato dominato principalmente dalle solite e conosciute repliche. Un vero peccato perché un continuo sviluppo avrebbe portato ad avere un auto sportiva al giusto prezzo che fin dall’inizio aveva dimostrato qualita’ generali veramente interessanti...
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Giovanbattista Profumo - 17 Feb 2022
Piccola scheggia!