Fino a 5.000 euro per le 100% elettriche, solo 2.000 alle benzina e diesel Euro6 (con pochi fondi).
A marzo il mercato auto ha registrato un -29,7% e i fenomeni della finanza hanno sostenuto che tale risultato è “l’effetto attesa” per l’attuazione delle misure di incentivazione all’acquisto di auto a zero e a basse emissioni previste dal DL Energia. Adesso che Draghi ha firmato le “cambiali”, secondo voi ci sarà un’impennata nelle vendite? Secondo me, no!
Sono passati quasi due mesi dal giorno in cui sono stati ufficialmente annunciati dal governo fino a oggi, quando diventano “quasi” operativi. Nella serata del 6 aprile Mario Draghi ha firmato il Dpcm che, su proposta del ministro Giancarlo Giorgetti, finanzia i bonus tanto attesi per sbloccare il mercato. Riusciranno i nostri eroi? Difficile, molto difficile. Anche perché sono stati messi a disposizione molti fondi per l’acquisto delle elettriche (che costano un botto) e troppo pochi per le auto endotermiche, quelle tradizionali. Non sarebbe il caso di fare un passo indietro nel processo di elettrificazione? In fondo, non è che il popolo italiano se la stia passando troppo bene, causa Covid prima e guerra adesso. Forse sarebbe stato meglio fare il contrario: dare più incentivi per acquistare vetture benzina e diesel (che ne avrebbero vendute molte di più) e un po' meno per l’acquisto di auto elettriche. Tanto, visto che per una elettrica, Dacia Spring a parte, ci vogliono almeno 30,000 euro, chi decide di viaggiare al volante di un elettrodomestico o di un ferro da stiro, significa che i soldi ce l’ha, o no? Se io faccio fatica ad arrivare a fine mese, anche con uno sconto di 5.000 euro pensate che potrei acquistarne una?
Tutti i numeri del provvedimento. Fatta la nostra doverosa premessa, diamo un po' di numeri (in tutti i sensi). Il provvedimento prevede lo stanziamento di 650 milioni di euro l'anno per tre anni, fino al 2024. Gli altri 50 milioni disponibili per il 2022 e i 350 milioni per il biennio 2023-2024 sosterranno invece l’industria dell’auto, in particolare quella della componentistica, impegnata in una difficile transizione tecnologica.
In generale, quasi con certezza assoluta, possiamo dire che i fondi per le auto benzina e diesel sono talmente pochi che finiranno in un batter d’occhio (e nessuno se ne accorgerà. In più, c’è un’altra cazzata: il tetto massimo del prezzo d'acquisto delle vetture incentivabili - ridotto da 50mila, come era l'anno scorso, a 45mila (o 35mila) euro Iva esclusa - taglierà fuori molti modelli, facendo perdere al provvedimento parte della sua efficacia. I bonus, modulati a seconda delle emissioni di CO2 delle vetture interessate, saranno però disponibili soltanto il giorno successivo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, cosa che potrebbe richiedere ancora diversi giorni dopo l'esame della Corte dei Conti. E' probabile quindi che il provvedimento diventerà operativo solamente dal prossimo 1 maggio. Le risorse stanziate dal Governo nel Fondo automotive sono di 8,7 miliardi di euro fino al 2030.
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Alle elettriche pure il massimo degli incentivi. Perché? Qualcuno me lo dovrebbe spiegare, al di là della transizione ecologica bla bla bla. In particolare, la misura stabilisce che per l'acquisto di nuovi veicoli di categoria M1 nella fascia di emissioni 0-20 g/km (quindi auto 100% elettriche), con un prezzo massimo fino a 35 mila euro + Iva, è possibile richiedere un contributo di 3.000 euro, a cui potranno aggiungersi ulteriori 2.000 euro se è contestualmente rottamata un'auto omologata in una classe inferiore a Euro 5. Questa categoria di ecobonus è finanziata con 220 milioni nel 2022, 230 milioni nel 2023 e 245 milioni nel 2024.
Fino a 4.000 euro per le ibride Plug-in. Per l'acquisto di nuovi veicoli di categoria M1 nella fascia di emissione 21-60 g/km (cioè auto ibride plug-in), con un prezzo massimo fino a 45 mila euro + Iva, è possibile richiedere un contributo di 2.000 euro a cui potranno aggiungersi ulteriori 2.000 euro se è contestualmente rottamata un'auto omologata in una classe inferiore a Euro 5. Questa categoria di ecobonus è finanziata con 225 milioni nel 2022, 235 milioni nel 2023 e 245 milioni nel 2024.
Solo 170 milioni per le diesel e benzina Euro6. Per l'acquisto di nuovi veicoli di categoria M1 nella fascia di emissioni 61-135 g/km invece (endotermiche a basse emissioni), con un prezzo fino a 35 mila euro + Iva, è possibile richiedere un contributo di 2.000 euro ma solo se è rottamata un'auto omologata in una classe inferiore ad Euro 5. Questa categoria di ecobonus è finanziata con 170 milioni nel 2022, 150 milioni nel 2023 e 120 milioni nel 2024. Il mezzo rottamato deve essere intestato da almeno 12 mesi all’intestatario di quello nuovo o a uno dei familiari conviventi alla data di acquisto risultante da stato di famiglia.
A chi sono concessi gli incentivi. Gli incentivi per l'acquisto dei veicoli elettrici, ibridi, plug-in ed endotermiche sono concessi soltanto alle persone fisiche. Una piccola percentuale dei fondi è riservata alle società di car sharing per l'acquisto dei veicoli elettrici, ibridi, plug-in. In favore di piccole e medie imprese, comprese le persone giuridiche, esercenti attività di trasporto di cose in conto proprio o in conto terzi sono inoltre previsti contributi per l'acquisto di veicoli commerciali di categoria N1 e N2, nuovi di fabbrica, ad alimentazione esclusivamente elettrica. L'incentivo viene concesso con la rottamazione di un veicolo omologato in una classe inferiore ad Euro 4. È pertanto riconosciuto un contributo di 4.000 euro per i veicoli N1 fino a 1,5 tonnellate, di 6.000 euro per i veicoli N1 superiori a 1,5 tonnellate e fino a 3,49 tonnellate, di 12.000 euro per i veicoli N2 da 3,5 tonnellate fino a 7 tonnellate. Per i veicoli N2 superiori a 7 tonnellate e fino a 12 tonnellate è riconosciuto un contributo di 14.000 euro. Per queste categorie di ecobonus sono stati messi a disposizione 10 milioni nel 2022, 15 milioni nel 2023 e 20 milioni nel 2024.
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paolo - 05 May 2022
Ma tutti sto soldi dove li tirano fuori ? Dalle nostre tasche