Cos’hanno in comune il 46° presidente degli Stati Uniti Joe Biden e quello russo, Vladimir Putin? La passione per le auto…
Il Presidente a stelle e strisce va matto per la sua Chevrolet Corvette Stingray del 1967, avuta in regalo dal padre Joseph, sales manager in una concessionaria del Delaware. Un gioiellino da 350 CV, motore V8, cambio meccanico a 4 rapporti, del valore stimato, a quei tempi, di 5.600 dollari.
Per lui è stato facile innamorarsi dell’automobile in quanto nato e cresciuto in un ambiente familiare dedito al commercio delle auto. E questo spiega perché una delle sue auto preferite sia sempre stata la Pontiac Tempest. La predilezione per le auto finirà per avere ripercussioni sul mercato automobilistico Usa con un Biden che vede favorevolmente la trazione elettrica.
Il piano, annunciato, in campagna elettorale è quello di realizzare entro il 2030 i punti di ricarica in America (oggi se ne contano 87.700, contro i 200.000 nell’Unione Europea). Una netta accelerazione del processo di elettrificazione, sgravi fiscali voluta da Obama ma poi abolita da Trump.
L’America di Biden crede nell’elettrico. Oggi un automobilista riceve 7.500 dollari di tax credit se acquista una vettura con la…spina. Si parla di 400 miliardi di dollari d’investimenti pubblici per aiutare la transizione dai combustibili fossili alle energie rispettose dell’ambiente. Secondo l’agenzia Reuters, Biden ha in mente di introdurre limiti alle emissioni inquinanti: dal prossimo anno al 2025 le auto di nuova immatricolazione dovranno ridurre del 4,9% gli scarichi di C02.
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La Russia di Putin adora l’endotermico. Al presidente Putin piace sedersi al volante di auto, moto (Harley-Davidson con la quale ha partecipato ad un raduno di biker), camion (Kamaz) e perfino si è esibito su una monoposto di F1, una Renault F26 nel 2006, quando non è impegnato in eventi ufficiali nei quali viene ospitato in vetture blindate.
Il presidente russo predilige i modelli di produzione sovietica come la Zaz-968, modello che gli fu regalato dai suoi genitori e che si può ammirare oggi a San Pietroburgo. Vettura prodotta in Unione Sovietica tra il 1972 e il 1980, con linee che ricordano quella della Nsu Prinz: cilindrata di 1197 cc, 42 CV. Nel 2005 fu visto al volante di una Gaz 21 Volga con cambio automatico in attesa del vertice con il presidente Usa, George Bush jr.
Quando andava a pescare, Putin, utilizzava una Lada Niva 4x4 costruita a Togliattigrad con componentistica Fiat, aveva un motore 1.6 Ovh oppure un 1.7 a iniezione elettronica oppure un diesel Peugeot 1.9. Ha avuto nel suo garage anche un prototipo Yo-Mobile spinto da un motore bifuel benzina e metano da 20 kW. Poi la concept Mercedes Benz F600 Hygeniuns ad emissioni zero con un motore elettrico alimentato da celle combustibili all’idrogeno oltre che da una batteria agli ioni di litio. Ed ancora una Mercedes Classe S Pullman, poi sostituita da una Aurus Senat S700, limousine di oltre sei metri blindata e sviluppata insieme a Porsche, motore V8 powertrain elettrico, 4,4 litri, 590 CV, cambio automatico a 9 rapporti.
In precedenza c’era anche una Aurus Senat L600, super car presidenziale prodotta da un istituto di ricerca russo in collaborazione con la casa automobilistica Sollers. In una recente visita ufficiale a Roma nella quale ha incontrato Papa Francesco e il presidente Mattarella, il capo del Cremlino aveva una limousine Aurus Senat nera super carrozzata. Interni chic, con rivestimento di pelle bianca sulle poltrone, radica di legno lucida, cockpit con tre schermi LCD.
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