La Francia - che ben si merita Macron e consorte – inizia la sua guerra contro l’endotermico rendendo fuorilegge prima le pubblicità di benzina, diesel e derivati e poi… 

Ci sono voluti molti mesi di tavole rotonde e revisioni da parte di fenomeni patentati, meglio denominati deputati e senatori del governo transalpino, per stabilire che, a partire dal 2022, in Francia verranno proibite le pubblicità dei carburanti tradizionali.

Il tutto è previsto nel disegno di legge “Climate & Resilience”, articolo 4 dove si stabilisce lo stop - dalla seconda metà del 2022 - della pubblicità per i combustibili fossili, cioè benzina, gasolio e altri derivati di origine estrattiva come il metano. E’ iniziata quindi la guerra demenziale che porterà all’elettrificazione trasformando, di fatto, le due e le quattro ruote, in veri e propri elettrodomestici.

E non finisce qui: a partire poi dal 2028 entrerà anche in vigore il divieto di promuovere attraverso i canali pubblicitari i veicoli più inquinanti, che probabilmente - perché su questo punto non c'è ancora chiarezza - saranno quelli per cui è già stato deciso lo stop della vendita dopo il primo gennaio 2030. Cioè quelli che sono omologati, secondo gli standard WLTP, con emissioni di CO2 superiori a 123 g/km. In pratica, il 90/95% del parco circolante.

Questi interventi sono stati comunicati ufficialmente dal Ministero della Transizione Ecologica  che, secondo voci e fonti attendibili, stanno creando non poche preoccupazioni in Francia, non solo perché nel comparto della pubblicità i settori merceologici interessati rappresentano due veri 'colossi' degli investimenti (e quindi del fatturato dei media), ma anche perché finiranno per generare effetti collaterali rilevanti soprattutto a livello di sponsorizzazioni.