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Ennesima avventura per il mitico Giotto Bizzarrini che sta lavorando al suo nuovo capolavoro mosso da un V12 di origine Lamborghini. Si chiama, guarda caso, “Giotto” e arriverà, forse, verso la fine del 2024.
Se sei un appassionato di auto non puoi non conoscere Giotto Bizzarrini. Un personaggio legato alla storia dell’auto “Made in Italy”, ritornato sotto i riflettori per la presentazione di una bellissima “Revival”, la “5300 GT” e che ora anticipa una futura supercar, la “Giotto”, appunto. Dopo una breve esperienza in Alfa, negli anni ’60 l’ingegner Giotto Bizzarrini è approdato in Ferrari dove ha contribuito pesantemente allo sviluppo del 12 cilindri della 250. Un numero, che l’ingegnere ha fatto suo e che ha sviluppato ed esaltato, per un altro mito dell’auto: “Lamborghini”. Di recente, la Bizzarrini Design è rinata ed ha presentato un, chiamiamolo “Restomode”, della 5300 GT, riproduzione fedelissima della mitica sportiva, aggiornata in chiave di elettronica e sicurezza, ma dotata di un bel roll bar, per le competizioni di auto d’epoca. Anche se, come anticipato, Bizzarrini aveva - ed ha - un debole per il V12, la 5300 GT era spinta da un V8 americano, montato davanti all’asse anteriore, con il peso contenutissimo (l’attuale versione monta un V8 GM da 400 CV e pesa solo 1.250 kg), capace di toccare i 280 km/h. Tornando alla notizia, Bizzarrini anticipa una futura supercar, la Giotto, che dovrebbe scendere in strada per i primi test, nel 2024. Al momento abbiamo qualche informazione su impostazione tecnica ed una sorta di rendering. Il design è affidato a Giorgetto Giugiaro, a fronte di un sodalizio che va avanti da più di 50 anni. Le linee parlano una bestiaccia bassa ed assettata, con la coda a goccia, un lunotto estremamente avvolgente ed una rivisitazione del montante B, di forma triangolare, della 5300 GT. Sotto al cofano, per la precisione in posizione posteriore centrale, romba un V12 aspirato, accoppiato ad un cambio a doppia frizione ed 8 rapporti. L’ingegnerizzazione del progetto è seguita dal Ceo dell’azienda Chris Porritt, già responsabile di Aston Martin, Tesla e Rimac.
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