Foto:
Sentite questa: è stata realizzata dall’ingegner Luigi Mazzola, ex Ferrari, “SOCIAL SELF DRIVING”, una Startup che “sviluppa un sistema in grado di registrare lo stile di guida del conducente e di farlo riprodurre sulle auto a guida autonoma”. In pratica, un’emerita cazzata…
La mia domanda è questa: ma questa gente non ha proprio un cacchio da fare? Il bello è che gli danno anche la laurea. Che senso ha acquistare una macchina e non poterla guidare? Piccolo particolare, poi: una vettura a guida autonomia non costerebbe mai meno di 200/250 mila euro. Ed io, appassionato di auto, dovrei spendere tutti questi soldi per acquistare una vettura guidata da una montagna di chip (sempre che ne rimangano ancora vista l’attuale situazione)? E se qualcuno “stacca la spina” che faccio? Se devo schiantarmi contro un muro preferisco farlo schiacciando il piede sull’acceleratore piuttosto che a causa di un hacher che si è intromesso nell’App piuttosto che nel Chip!!!!
Torniamo alla startup di questo fenomeno secondo il quale… “le auto senza conducente potranno correre con lo stile del proprietario o di una pilota professionista, scegliendolo tra il catalogo dei profili registrati. Si potranno, condividere, scaricare o acquistare on line i profili di guida dei propri idoli”.
Non ho parole! Roba da fantascienza. Ho capito bene? In pratica, vado su internet, scelgo di diventare (pagando, ovviamente) Ayrton Senna e poi divento Ayrton Senna che guida, tramite chip e mica chip, la mia automobile che ho pagato un sacco di soldi.
Foto:
Il progetto “Social Self Driving”, così si chiama, è stato brevettato il 22 aprile scorso. Inizierà nelle prossime settimane il primo round di finanziamento e lo sviluppo del progetto, forte anche di un brevetto di cui è licenziataria esclusiva.
Si tratta di un sistema di registrazione dello stile di guida del conducente di un veicolo, che consente di replicarlo successivamente, impostandolo come stile di guida da eseguire per un mezzo a guida autonoma o semi autonoma. In pratica su di un’auto a guida autonoma si potrà impostare un profilo corrispondete ad uno stile di guida personalizzato, potendolo anche condividere con altri utenti attraverso un’apposita piattaforma cloud. Il sistema è in grado di apprendere lo stile di guida del proprietario. Ad esempio il suo modo di affrontare le curve, il suo modo di posizionarsi sulla carreggiata, la gestione del cambio marce e similari.
Secondo questi fenomeni, quindi, il futuro delle auto non solo è elettrico ma anche a guida autonoma. La cosa allucinante è che sono convinti che entro 10 anni i mezzi guidati da intelligenza artificiale arriveranno ad essere diffusi in tutto il mondo. Stando a uno studio condotto dalla società internazionale di consulenza McKinsey & Company, nel 2030 il 15% delle nuove immatricolazioni sarà rappresentato da auto a guida autonoma e il 55% da vetture a guida semi autonoma. Secondo lo studio nel 2030 vi saranno complessivamente 200 milioni di auto autonome o semi autonome circolanti nel mondo.
Bene, spero proprio che siano delle mastodontiche cazzate perché altrimenti, nel 2030, mi rinchiuderò in un bunker alla faccia di tutti quelli che si schianteranno per colpa dell’Intelligenza Artificiale.
(*) Commenti, likes, ricerche, notifiche, articoli in versione audio, assenza di pubblicità e collegamenti ad altri contenuti esclusivi sono solo per gli iscritti a The Garage.
Se ti è piaciuto il post e vuoi vederne tanti altri pubblicati quotidianamente, iscriviti a The Garage!
Alessandro Bellazzi - 13 Oct 2021
Aaahhh! se lo dice McKinsey..... consulenti strapagati per inventarsi dati e numeri da mettere in formato powerpoint....