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No, non è una dichiarazione fatta dal numero uno di Alfa Romeo! È una sensazione che abbiamo dopo aver ascoltato e riascoltato almeno cento volte le sue dichiarazioni circa la rinascita del Biscione. Ed ecco i “nuovi” modelli su cui punta per far uscire dalla terapia intensiva uno dei brand più importanti della storia dell’automobile: Alfa Romeo Giulia e Stelvio.
Il rilancio viene fatto in “pompa magna” attraverso un nuovo spot chiamato “Near Life Experience”. Le macchine sono “vecchie”, ormai trite e ritrite, e se va’ avanti così Alfa Romeo finisce come Lancia che sta in piedi solo con la Ypsilon, concettualmente vecchia di almeno 40 anni. La regia del nuovo spot (ma stiamo parlando di cinema o di auto?!?) è di Salomon Ligthelm, specializzato in video musicali e di grande esperienza nei marchi premium. Daniel Bouquet, candidato agli Oscar® con “Sound of Metal”, è il direttore della fotografia.
E sentite cosa c’è scritto nel comunicato: “È l’inizio di una strategia di comunicazione innovativa che apre una nuova straordinaria stagione della storia di Alfa Romeo, nel segno di un’evoluzione fedele all’inimitabile DNA. Lo spot sarà on air in TV e sul digital sino a fine mese”. Insomma, potere del “marketting” che riesce a rendere straordinario l’impossibile.
E quella sensazione di “presa per il culo” viene dal paragrafo dedicato agli “Alfisti” e al loro senso di appartenenza che, almeno fino a qualche decennio fa, non aveva eguali.
“La campagna si ispira a un nuovo concetto di appartenenza al marchio che va ben al di là delle caratteristiche tecniche – si legge nel comunicato - Il focus della comunicazione trascende la performance sportiva perché protagonista è l’emozione che la vettura sa trasmettere al guidatore. Al volante di un'Alfa Romeo si vive tutta la passione per la vita e per la strada. Sensazioni viscerali, massimo coinvolgimento, tipiche di chi ama profondamente la vita e la affronta con coraggio e audacia. La campagna sottolinea la forza inclusiva di un brand capace di parlare tutte le lingue attraverso emozioni universali. Ogni giorno, in città o fuori, per puro piacere o semplicemente per gli spostamenti quotidiani, guidare un’Alfa Romeo è sempre un’esperienza totalizzante”.
Si accettano commenti in merito.
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In attesa di sapere cosa svelerà il grande CEO Carlos Tavares il 1 marzo - giorno in cui rivelerà i piani strategici per i prossimi 5 anni relativi ai 14 brand del Gruppo Stellantis (in particolare cresce l’attesa di sapere quali auto caratterizzeranno le gamme future di Fiat, Alfa Romeo e Lancia) – ci dobbiamo accontentare delle nuovissime Giulia e Stelvio che, se non altro, saranno ancora ad alimentazione tradizionale. E’ una magra consolazione ma ce la teniamo stretta stretta. Fra le varie versioni disponibili (Super Business, Sprint, Ti = Turismo Internazionale e Veloce), un occhio di riguardo spetta alla “cattivissima” Quadrifoglio le cui prestazioni sono garantite dal potente propulsore 2.9 V6 Bi-Turbo, realizzato interamente in alluminio e capace di sprigionare ben 510 CV e 600 Nm di coppia massima a 2.500 giri/min, scaricati a terra grazie al sistema AlfaTM Active Torque Vectoring coadiuvato, su Stelvio Quadrifoglio, dal rinnovato sistema di trazione integrale Q4. Insomma, non sarà tutto nuovo ma è sicuramente tanta roba.
Tornando alle future rivelazioni del prossimo 1 marzo, scommettete che verranno annunciati il nuovo SUV Alfa Romeo Tonale che debutterà sul mercato il 4 giugno 2022 (speriamo bene perché è dal 2018 che se ne parla invano. A seguire un altro SUV, il Brennero. Peccato solo che, per la gioia dei nostri operai italiani, verrà prodotto in Polonia a Tychy. Poi la nuova Giulietta, la nuova MiTo trasformata in crossover e, tanto che ci siamo, i ritorni di Duetto, GTV e Alfetta.
Insomma, il solito bla,bla,bla! Staremo a vedere. Ad oggi, l’unica certezza è che Alfa Romeo ha archiviato il 2021 con poco più di 10.000 unità vendute in Italia, registrando un vero e proprio minimo storico nell’era moderna. Il calo, infatti, è del -34,3% rispetto al 2020 (nonostante il lockdown di 2/3 mesi) mentre la quota di mercato è dello 0,78% contro l’1,25 del 2020. E con questi numeri dove vogliamo andare?
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Federico Talamo - 01 Feb 2022
Sempre super cazzole. Ne vedremo delle belle con la Tonale