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Com’è bello andar sulla macchinetta, tuff tuff… Da oggi velocità ridotta in quasi tutta Parigi con la scusa di ridurre gli incidenti, il rumore e le emissioni di CO2.
Parigi, dallo scorso 30 agosto, rallenta: sono stati introdotti, infatti, i nuovi limiti di velocità che consentono al massimo 30 km/h per il traffico veicolare. Il provvedimento riguarda quasi tutte le strade cittadine, con l’eccezione di alcune grandi arterie dove il limite rimane a 50 km/h: il boulevard des Maréchaux, una parte del lungo Senna, il bois de Boulogne e di Vincennes, e quattro grandi assi cittadini, fra cui gli Champs-Elysees. Esentata anche la circonvallazione attorno a Parigi, che mantiene i 70 km/h di circolazione nonostante i piani iniziali fossero di ridurre la velocità anche qui.
Non si tratta di una sorpresa: la politica “fortemente ecologista” della sindaca Anne Hidalgo (ma vai a cagare si può scrivere?!?) ha mantenuto la promessa di modificare la viabilità cittadina, e la mossa di ridurre il limite di velocità a 30 km orari in città ha incontrato anche il favore dei parigini (superiore al 55% secondo i sondaggi). Già da anni questo provvedimento del resto è stato introdotto in altre città francesi come Montpellier, Grenoble e Tolosa.
Gli esperti/fenomeni francesi stimano che l'insieme delle modifiche strutturali della città porterà a un calo degli incidenti del 25%.
La scelta di rallentare la velocità in una città assediata dal traffico come in quasi tutte le grandi metropoli mondiali però solleva anche molti dubbi, in particolare riguardo all’efficacia ambientale del provvedimento. Andare più piano non migliorerà la qualità dell’aria, in quanto le auto sono più inquinanti a 30 all’ora rispetto che a 50, visto che i motori termici rendono di più a velocità più elevate e che i motori resteranno accesi per più tempo per percorrere lo stesso percorso.
Le conseguenze. Il partito degli scettici insomma è abbastanza ampio, ed è ingrossato da chi accusa la sindaca Anna Hidalgo di favorire i ricchi del centro, visto che gli ingorghi si sposteranno in periferia. C’è il rischio, inoltre, che aumentino anche le tariffe dei taxi, visto che i prezzi parigini sono stabiliti in base ai chilometri percorsi se si viaggia a più di 30 km/h, o al tempo impiegato se la velocità è più bassa di quella soglia. Anne Hidalgo aveva già trasformato diverse aree di Parigi in zone pedonali, aumentando il costo dei parcheggi per auto e moto e continuato ad abbassare i limiti di velocità per le aree più interne. Tutte mosse mirate per rendere "scomoda" la capitale ai mezzi di trasporto a motore. Di certo da oggi per i parigini sarà più conveniente scegliere una bicicletta invece che rimanere imbottigliati nel traffico che si prospetta sempre più lento.
P.s.: speriamo che in Italia nessuno prenda esempio dalla Maitresse Hidalgo…
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Marco Colombo - 08 Sep 2021
Nulla di cui meravigliarsi. Sono decenni che in ambito urbanistico ed architettonico si cerca di evitare l'uso dell'auto nelle città, e sinceramente, se si riesce ad ottenere una struttura a misura d'uomo, con una rete di trasporto pubblico efficace non sono contrario.