Attualità L’ultima stronzata del Comune di Milano: stop ai diesel Euro5
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Mettere in difficoltà le famiglie milanese già depresse causa Covid-19 non significa per forza di cose essere “sostenibili” e all’avanguardia, anzi. Diciamo piuttosto che, con la scusa della “transizione ecologica della città” si sta “sadicamente” rompendo (e non poco) le palle a chi fa fatica ad arrivare al 20 del mese.

Il Comune di Milano, con la scusa dell’ambiente bla bla bla, vuole eliminare i Diesel Euro5. E cosa diciamo alle famiglie, magari con due/tre figli, che dopo 4/5 anni devo rottamare le loro auto perché inquinano terribilmente? Come li porteranno i figli a scuola? Li manderanno con i mezzi pubblici così si prenderanno virus e controvirus gratuitamente?

Dove li prendono i soldi per acquistare una vettura elettrica e/o elettrificata che, come minimo, costa 30.000 euro (quella che costa meno è la Dacia Spring ma, onestamente, ci vuole un bel coraggio a circolare a bordo di questo elettrodomestico)?

Il Comune di Milano, quindi, ha approvato il piano Area e Clima (PAC) che è “un documento di visione strategica per l’adattamento ai cambiamenti climatici. Per il raggiungimento, nell’arco del periodo 2021-2050, dell’azzeramento delle emissioni clima-alteranti. Come? Anche fermando i diesel Euro 5”.

L’obiettivo è di lungo termine, ed è la “transizione ecologica della città”. Tra le cazzate più rilevanti introdotti dall’applicazione dal Pac c’è la graduale creazione di una città ciclo-pedonale, con limitazioni sostanziali al traffico veicolare, un’unica zona 30 e parcheggi a pagamento in tutta l’area urbana.

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Diesel Euro 5: vietati nell’Area B di Milano. Da ottobre 2022, verranno gradualmente esclusi dall’accesso in città i veicoli considerati più inquinanti, come i diesel Euro 5 che, però, potranno usufruire del MoVe-In per accedere all’Area B.

Cos’è il MoVe-In?  Per MoVe-In si intende MOnitoraggio dei VEicoli Inquinanti, ed è un progetto sperimentale di Regione Lombardia che promuove modalità per il controllo delle emissioni degli autoveicoli attraverso il monitoraggio delle percorrenze, che tiene conto dell'uso effettivo del veicolo e dello stile di guida adottato. Come dire: non solo controllo cosa fai, ma voglio sapere anche dove vai e come vai!  Ma farsi un po' i cazzi propri no?!?

Tante ZTL di quartiere, piste ciclabili, monopattini elettrici in sharing, e-bike in sharing: ecco il futuro secondo questi fenomeni del Comune di Milano! Pazzesco!

Le linee guida previste dal Pac prevedono il costante incremento del verde urbano (e qui ci sta); per questo verranno implementati progetti già in essere come ForestaMI. Che ha messo a dimora più di 280mila alberi su tutto il territorio metropolitano, oltre a sostenere la realizzazione di tetti e pareti verdi in città.

Per le aree sensibili, limitrofe a scuole e ospedali, si dovrà privilegiare fin dal prossimo anno la realizzazione di aree che consentano l’accesso privilegiato a pedoni, bici e monopattini sino a divenire vere e proprie Zone 30. Già, se una persona invalida deve andare in Pronto Soccorso come ci va, con il monopattino?

“Grazie all’approvazione definitiva del Pac da parte del Consiglio comunale – commenta l’assessore all’ambiente e verde, Elena Grandi – ora l’amministrazione, gli operatori economici e sociali, i cittadini e le cittadine hanno a disposizione uno strumento fondamentale per pianificare, indirizzare e attuare un modello di sviluppo urbano sempre più resiliente e verde, che porti Milano a essere una città carbon neutral nel 2050”. La domanda da farsi è la seguente: ma chi gliel’ha chiesto? E poi, questo genio della mobilità in gonnella, ha mai chiesto ai pendolari in auto cosa ne pensano? Peccato solo che quest’ultimi non votano nel Comune di Milano altrimenti il Sindaco Sala - con tutti i suoi fidati collaboratori - sarebbe a spasso. Magari a passeggiare fra gli alberi ascoltando il cinguettio degli uccellini…

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