Attualità L’ultima stronzata Renault: velocità limitata a 180 km/h
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La scusa è quella della sicurezza e del tentativo di limitare gli incidenti. La realtà, probabilmente, è nascosta all’interno della strategia del Gruppo francese che porta dritti verso la produzione di sole auto/ferri da stiro.

A partire da quest’anno, quindi, la strategia del Gruppo Renault (che comprende anche Dacia) punta ad auto elettriche e ibride più sicure: la velocità Renault sarà autolimitata su tutti i nuovi modelli. Lo sostiene l’AD Luca De Meo, ex pupillo di Marchionne, l’unico italiano entrato nel board Audi, l’unico italiano a capo di un gruppo automobilistico.  Cazzata! Enorme cazzata! E lo dicono i numeri. Guardiamo, per esempio, cos’è successo in Italia nel 2019 (il 2020 non conta nulla causa Covid): nel 2019 sono stati contati 172.183 incidenti stradali, con un totale di 3.173 vittime. Di tutti questi incidenti stradali, quali sono state le cause più comuni? Ecco una lista.

1) L’uso di smartphone alla guida. Questa, stando ai dati della Polizia stradale, sarebbe la principale causa di incidenti stradali nel nostro Paese, causando buona parte dei sinistri. Utilizzare il cellulare mentre si è al volante per 3 secondi alla velocità di 130 km/h all’ora in autostrada, per esempio, equivale a percorrere 100 metri con gli occhi chiusi.

2) Il colpo di sonno. Sono tante le persone che si mettono al volante senza aver riposato sufficientemente, o dopo un pasto pesante. Ecco allora che arrivano i pericolosissimi colpi di sonno. Molto meglio quindi riposare prima di mettersi alla guida, e fare eventualmente delle pause per rinfrescarsi, prendere aria e rimettersi alla guida con una più alta soglia di attenzione.

3) L’uso di alcol e di droghe. Come sappiamo sia l’abuso di alcol che l’uso di droghe sono cause comuni di incidenti stradali. Per questo motivo negli ultimi anni si sono intensificati i controlli, e sono stati rese più pesanti le sanzioni per chi guida in uno stato alterato: si parla anche di sospensione della patente e dell’arresto. Ciononostante, l’abuso di alcol e l’uso di droghe restano ancora oggi delle cause comuni di incidenti stradali.

4) Auto non sicura. Anche le condizioni dell’auto possono influenzare il livello di sicurezza di guida. Un veicolo con un impianto frenante poco efficiente o con delle gomme lisce è infatti un pericolo notevole, così come lo può essere un veicolo che viaggia con una o più luci non funzionanti.

5) Condizioni climatiche avverse. Nebbia, neve, ghiaccio, vento, pioggia intensa. Tutte queste condizioni climatiche avverse possono rappresentare altrettanti pericoli per chi è alla guida. In questi casi è necessario comportarsi nel modo corretto. Con la nebbia, non scopriamo certamente l’acqua calda, è bene accendere i fari fendinebbia, ridurre la velocità e aumentare le distanze di sicurezza; con la neve è opportuno usare gli pneumatici invernali o le catene, e via dicendo.  

6) Velocità eccessiva. Anche la velocità troppo alta rientra a pieno titolo nelle più comuni cause di incidenti stradali. Viaggiare oltre i limiti di velocità significa infatti aumentare gli spazi di frenata, rendere più difficile il controllo dell’auto, avere meno tempo per evitare un ostacolo, e via dicendo. Ma la velocità entro la quale succede la maggior parte degli incidenti non supera i 100 km/h.

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Sono andato a rivedermi anche cosa dice l’Istat in merito alle cause più rilevanti degli incidenti stradali, riferite all’anno 2018: distanza di sicurezza (20.443), manovra irregolare (15.192), comportamento scorretto verso il pedone (7.243) o del pedone (7.021), presenza di buche o ostacoli accidentali (6.753): rispettivamente il 9,2%, il 6,9%, il 3,3%, il 3,2% e il 3,1% del totale. Sulle strade urbane la prima causa di incidente è il mancato rispetto di precedenza o semafori (17%), seguito dalla guida distratta (14,9%); sulle strade extraurbane la guida distratta o andamento indeciso (20,1%), velocità troppo elevata (14%) e mancata distanza di sicurezza (13,8%).

Insomma, ma di cosa stiamo parlando? E’ davvero tutta colpa dell’alta velocità o, sotto sotto, ci sono altre motivazioni come, per esempio, il tentativo di aumentare l’autonomia dichiarata delle auto elettriche? Quindi, caro Luca De Meo, trova un’altra scusa e, soprattutto, cambia i tuoi consiglieri che, a quanto pare, sembrano degli azzeccagarbugli.

Secondo Renault, la prima vettura con velocità limitata ai 180 km/h sarà la nuova Renault Megane-E Tech che sarà equipaggiata anche con un dispositivo di adattamento automatico alla velocità legale. Bene, già non ne vendono se poi rifilano ai loro clienti anche queste limitazioni, dove cacchio vogliono andare? Possibile che uno che spende bei soldi (perché questi “ferri da stiro” non li regalano, anzi!) non sia libero di viaggiare come cazzo vuole (sempre nel rispetto delle regole e degli altri, ovviamente)? Già saremo obbligati a viaggiare in elettrico a discapito dell’endotermico, se poi sono gli altri a decidere anche come e dove andare beh… stiamo andando verso la “dittatura della mobilità”.

Cosa cazzo si sono inventati quelli di Renault per far passare la voglia di guidare? Una suite di funzioni che renderanno fin troppo paranoico il guidatore. Ecco la lista delle “tecnologie” che Renault adotterà nelle proprie auto del futuro:

– Safety Score: analizzerà i dati di guida per incentivare una guida più sicura (bene, saremo vittime del Grande Fratello

– Safety Coach: informerà i conducenti (già, perché siamo tutti dei coglioni secondo loro) in tempo reale dei potenziali rischi sul percorso segnalando i luoghi statisticamente più esposti al verificarsi di incidenti;

– Safe Guardian, potrà intervenire direttamente sul controllo dell’auto in particolari situazioni rischiose rallentando l’auto fino a fermarla in condizioni di sicurezza (questa fissa che qualcosa debba intervenire per correggere la guida è da coglioni e non certo da appassionati di auto. Non sarebbe meglio educare le persone a guidare come si deve, magari intervenendo con sanzioninpesanti?!?)

– Rescue Code, un QR code che informa i soccorritori sull’architettura del veicolo e può accelerare fino a 15 minuti il soccorso dei feriti negli incidenti gravi (Boh…)

– Fireman Access, l’accesso diretto alla batteria già presente sulle auto elettriche per spegnere principi d’incendio e ridurre da 2 ore a pochi minuti l’intervento, sarà presente anche sulle auto ibride. 

Quest’ultimo punto è di fondamentale importanza perché significa che “lui”, il Grande Fratello, sa benissimo che, se si incendiano le auto elettriche o elettrificate (perché si incendiano, credete), sono cazzi amari per tutti. Per chi è a bordo e anche per i soccorritori.

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