Gli anni Sessanta videro una schiera di creatori visionari convinti che le turbine a gas fossero destinate a sostituire il motore a combustione interna.
Chrysler in particolare era all'avanguardia nello studio di questo metodo di propulsione ma anche la General Motors sperimentò veicoli commerciali dotati di turbina.
Presumibilmente nata da un'idea di John DeLorean, questa bizzarra creazione fu il seguito di due precedenti regine del concetto Astro, la prima delle quali fu la Chevrolet Corvair, l'altra fu una splendida Corvette a motore centrale, la Chevrolet Corvette Mako Shark.
L'Astro III fu presentata al Chicago Auto Show del 1969, era un'auto sperimentale a due passeggeri che assomigliava a un jet su tre ruote concepito come veicolo ad alte prestazioni adatto a viaggiare su specifiche autostrade del futuro. L'Astro III era caratterizzata da un tettuccio elettrico che si spostava in avanti e verso l'alto per consentire un facile accesso all'abitacolo e rifinito con interni in stile aeronautico. La retrovisione era fornita da una televisione a circuito chiuso.
Astro III era alimentata da un motore a turbina a gas già in uso negli elicotteri militari e civili dell'epoca.
La turbina a gas 250-C18 presumibilmente produceva 317 CV e la potenza veniva trasmessa alle ruote posteriori tramite una trasmissione Hydra-Matic.
Lo stile era apparentemente ispirato ai jet business contemporanei e incorporava un tettuccio sollevabile per l'accesso, elemento di design quasi obbligatorio per le concept car dell'epoca, così come l'uso dei comandi a joystick. Con il tettuccio elettrico sollevato, il pilota e il copilota erano quindi obbligati a sedersi su una specie di sedile ascensore che poi si abbassava in posizione con il semplice tocco di un pulsante. L'angolo dei sedili potrebbe essere descritto come "semi-riposo" in vero stile aereo da combattimento. La visibilità posteriore era garantita dalla dotazione di una fotocamera posteriore e di un monitor TV.
I fari rettangolari erano nascosti nei fianchi e si aprivano solo quando necessario.
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Con un peso di 892 kg e appena 0,9 mt di altezza era sicuramente un veicolo dall'aspetto radicale, tuttavia non furono mai resi noti i dati sulle sue prestazioni.
Vale la pena notare che, contrariamente a quanto riferito all'epoca, Astro III non era propriamente un tre ruote in senso stretto, le ruote anteriori erano di fatto 2 ma così ravvicinate da quasi sfregarsi l'una contro l'altra.
Stranamente Astro III fece poche apparizioni, tuttavia non segnò la fine dell'interesse di GM per le tre ruote, infatti il GM XP 511 Commuter fu rilasciato in seguito in quello stesso anno per poi arrivare al 1982 quando fu rilasciata la "Lean Machine", spinta da un motore bicilindrico di origine Honda, tutto il corpo si piegava in curva.
Successivamente apparve nel film d'azione di fantascienza Demolition Man del 1993.
Per quanto riguarda Astro III è riuscita a sopravvivere al tempo ed è attualmente custodita nella collezione GM Heritage.
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Silvio - 30 Jul 2021
Auto che nel design cerca di interpretare la visione del futuro che si aveva a quell'epoca, la corsa allo spazio ha sicuramente influenzato chi ha disegnato e prodotto questo prototipo.