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Dopo la buffonata del Gran Premio di Belgio con partenza farsa e punti regalati a cani e porci per una gara mai corsa, la Formula 1 “italiana”, quella supportata dall’ACI, una cosa bella la fa: dedicare l'ultima curva del Tempio della Velocità al grande Michele Alboreto.
La cerimonia ufficiale si svolgerà il prossimo 11 settembre giorno della Sprint Qualifying del Formula 1 Gran Premio d’Italia 2021 alla presenza della moglie Nadia, dei famigliari, del CEO di F1 Stefano Domenicali, del Presidente di “Autodromo Nazionale Monza” Giuseppe Redaelli e del Presidente ACI Angelo Sticchi Damiani. Quello che ha “cacciato” fuori un mare di soldi per evitare che l’Autodromo Nazionale di Monza venisse cancellato dal circus della Formula 1. E lasciatemelo dire che Alboreto, qualcosa di simile, se lo meritava perché oltre ad essere un buon pilota, era anche un grande uomo.
L’ultima curva del Tempio della Velocità, quella alla quale si arriva a circa 340 km/h e dopo una frenata pesante la si percorre ai 180-190 km/h, prenderà dunque il nome di “Curva Alboreto”, a vent'anni esatti dalla morte del pilota milanese, avvenuta nel 2001 nel corso di alcuni test di collaudo nel Lausitzring.
Giusto per diritto di informazione (che vi spetta alla grande) la Curva Parabolica venne costruita nel 1955, prendendo il posto di due tornanti pavimentati con cubetti di porfido e uniti da un breve rettifilo. Prese il nome dal disegno e dalla traiettoria che descriveva una linea ad arco crescente, simile ad un arco di parabolica. Dopo aver superato l’imbocco più stretto che segue il rettilineo opposto a quello di partenza, i piloti possono percorrere il tratto finale della curva in piena accelerazione, scorrendo verso l’esterno e imboccando il rettifilo del traguardo a piena velocità.
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Omaggio a Michele Alboreto. Può essere definito uno dei più grandi piloti italiani degli ultimi decenni. Nato il 23 dicembre 1956 a Milano, iniziò la sua carriera sportiva nel 1976, proprio nel campionato Formula Monza. Negli anni Ottanta debuttò in Formula 1 e - dopo un’esperienza in Tyrrell - passò alla Ferrari, con la quale divenne Vicecampione del mondo nel 1985. Nella sua carriera vinse cinque Gran Premi di F1 ma si cimentò anche in altri campionati tra cui DTM, Formula Indy e mondiale Endurance, di cui vinse la 24 Ore di Le Mans nel 1997. Morì il 25 aprile 2001, a soli 44 anni, a seguito di un incidente nell’Autodromo di Lausitz, durante alcuni test di preparazione proprio per la classica di durata.
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STORM - 30 Oct 2021
Ho visto il piccolo monumento a rozzano installato in sua memoria. Passione e brividi