Foto:
Gli americani la definirono l’italiana con le curve più sinuose dopo Sofia Loren, Frank Sinatra che acquistò una Miura nel 1969 spiegò così la sua scelta: “Chi vuole sembrare qualcuno compra una Ferrari, ma chi è già qualcuno sceglie una Lamborghini“. Già perchè le prestazioni, la potenza, il sound del motore sono caratteristiche importantissime per una supercar.
Ma a mio avviso, a volte, non bastano ciò che deve far sognare ad occhi aperti, prima di entrare nell’abitacolo, prima di mettere in moto il motore, prima di tutto è lo stile quel design che ti fa emozionare solo a guardare l’auto, come una bella donna in abito da sera, e capita di prendersi il cosiddetto colpo di fulmine. Scusate la divagazione amorosa, ma forse è il miglior esempio che possa fare per rendere meglio l’idea.
Poc’anzi parlavo dello stile del design, si perchè quante vetture, supercar, hypercar con prestazioni mostruose non hanno fatto breccia nel cuore degli appassionati perchè mancavano di qualcosa, quel qualcosa nello stile e nelle forme che generalmente decretano il successo o l’insuccesso di una vettura. La Lamborghini Miura, un’auto che ha più di mezzo secolo di vita, eppure è ancora lì al suo posto, sul suo trono, nell’olimpo delle auto più belle e desiderate di sempre.
Passando ad altri dettagli della supercar, la Miura fu creata e pensata nel centro stile della Bertone, con l'allora giovane stilista Marcello Gandini. La vettura, quando fu presentata al salone di Ginevra del 1966 lasciò tutti di stucco, facendo improvvisamente invecchiare di colpo tutte le altre vetture. La Miura fu un successo clamoroso per la Lamborghini, che si fece una pubblicità incredibile grazie a questa supercar!
Una curiosità: la Miura fu la prima vettura di casa Lamborghini battezzata con un nome che si ispirava alla tauromachia, da lì in poi tutte le vetture di Sant'Agata Bolognese, cominciarono a chiamarsi con nomi di tori oppure con nomi di razze di tori.
Altra caratteristica che la distingueva rispetto alle Gran Turismo dell’epoca era il suo schema tecnico; se infatti per le GT lo schema classico era: motore anteriore e trazione posteriore, anche in questo caso la Lamborghini si distinse dalla massa, ponendo il motore in posizione centrale, ma posizionandolo in modo trasversale tra l’abitacolo e l’asse posteriore in modo da recuperare spazio.
Passando al motore, si trattava di un v12 di 60° da 3,9 litri di cilindrata, progettato da Bizzarrini in grado di erogare nella versione base 350 cv a 7000 gir/min, e capace di spingere il gioiello italiano fino ad una velocità massima di 276 km/h, con uno scatto da 0 a 100 km/h in 6,3 secondi.
Inutile dire che la Miura lasciò tutti a bocca aperta, tant'è vero che fu un successo di vendite che diede nuova linfa alla fabbrica di Ferruccio Lamborghini, inoltre col passare del tempo la Miura ha avuto diverse evoluzioni, come la Miura S, con potenza aumentata a 370 cv, fu poi la volta della SV acronimo che sta per super veloce, con potenza aumentata a 385 cv, e la parte posteriore allargata per consentire l'alloggiamento di pneumatici più larghi.
Insomma con la Miura la Lamborghini, fece davvero il salto di qualità nonostante l'azienda fosse stata creata soltanto 3 anni prima, nel giro di pochi anni si impose nel mercato della auto sportive come diretta concorrente, dei marchi più storici ed affermati soprattutto italiani come Ferrari, Maserati ed Alfa Romeo.
(*) Commenti, likes, ricerche, notifiche, articoli in versione audio, assenza di pubblicità e collegamenti ad altri contenuti esclusivi sono solo per gli iscritti a The Garage.
Se ti è piaciuto il post e vuoi vederne tanti altri pubblicati quotidianamente, iscriviti a The Garage!
Alessandro Bellazzi - 15 Jul 2021
Gandini, Stanzani, Dallara e Bizzarrini. I "creatori" di un mito senza tempo