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Luca Napolitano, Lancia brand CEO, ha invitato a Torino la stampa italiana per mostrare il nuovo logo che “firma l’era della mobilità elettrica di Lancia”. Come se non bastasse ha presentato Lancia Pu+Ra Design, il nuovo “linguaggio Puro e Radicale, che definisce lo stile di Lancia per i prossimi 100 anni”. Onestamente, ma di cosa stiamo parlando?
Lancia che vive e sopravvive da oltre 30 anni vendendo solamente la Y, da una decina d’anni dichiara a vanvera che… “faremo, costruiremo, venderemo”, e adesso si presenta con il nuovo Logo (e ci sta) e con un non ben identificato progetto stilistico che ricorda la navicella spaziale di ET. Sì, quello che il CEO Napolitano ha chiamato Lancia Pu+Ra Zero, e che, secondo il marketing Lancia, è “il manifesto tridimensionale che ispira le 3 nuove vetture Lancia che arriveranno tra il 2024 e il 2028”. Ma di quali vetture stiamo parlando realmente? Invece di sparar cazzate a tutto tondo con l’unico scopo do far parlare del brand Lancia, non sarebbe meglio ricominciare a costruire automobili vere? Dopotutto, Lancia, in bacheca, ha delle auto spettacolari! Auto che hanno fatto la storia dell’automobile e dell’automobilismo.
Una cosa, tuttavia, la si deve riconoscere a quelli di Lancia: nelle loro presentazioni riescono sempre a riunire “cani e porci” i quali, senza la benché minima dignità professionale, riescono a riempire pagine di giornali e testate web. Forse per soldi?
Di seguito, per dover di cronaca, vi riportiamo la dichiarazione del CEO Lancia.
“Oggi Lancia rinasce con un nuovo Logo e una visione chiara di design – ha dichiarato Luca Napolitano, CEO del marchio Lancia - In attesa della nuova Ypsilon, la prima vettura della nuova Lancia, presentiamo Lancia Pu+Ra Zero, una scultura, un manifesto tridimensionale che ispira le vetture che arriveranno tra il 2024 e il 2028. Un’opera d’arte in cui passato e futuro sono in continuo contatto, dove l’eleganza si bilancia con lo spirito radicale delle forme. Oggi parte il nostro Rinascimento, con cui vogliamo far sognare i tanti appassionati di Lancia in tutto il mondo. Lancia tornerà ad essere un marchio desiderabile, rispettato e credibile nel mercato premium europeo. Oggi inizia la nuova Lancia!”.
“L’eleganza si bilancia con lo spirito radicale delle forme”: ma cosa si sono fumati questi? Chi le scrive a napolitano queste stronzate da dichiarare al mondo intero?
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Ecco la pappardella relativa al nuovo Logo e ditemi voi a che livello siamo dal punto di vista della sostanza e della notizia.
“Il nuovo logo Lancia è Progressive Classic, in quanto rilegge tutti gli elementi distintivi del marchio storico, il volante, la bandiera, lo scudo, la lancia e la scritta, ma li reinterpreta per renderli moderni e proiettarli nel futuro. Tutti questi elementi costitutivi del marchio sono i simboli della nobiltà e dell’heritage Lancia che oggi vengono semplificati, sia in termini di linee che di forme, e posizionati in un nuovo equilibrio, capace di esprimere innovazione, premiumness e italianità con un tocco di eclettismo, dato dalla lancia asimmetrica.
Nuova anche la scritta Lancia con un font originale, che prende ispirazione da una delle eccellenze italiane più legate alla storia del marchio, la Moda, “firmando” il futuro del brand per renderlo desiderabile, duraturo e sempre contemporaneo.
Per creare il nuovo logo il team dei designer Lancia ha studiato le sette versioni che si sono succedute in oltre un secolo di vita. Si è partiti dal primo logo del 1907, molto semplice ed essenziale, dove il nome "Lancia" è scritto in corsivo e in color oro, in perfetta sintonia con lo stile Liberty del tempo; per poi analizzare quello del 1911, disegnato dal Conte Carlo Biscaretti di Ruffia, che presenta pochi elementi, alcuni dei quali rimasti poi inalterati nel corso tempo, quali il volante a quattro razze, il comando dell’acceleratore a mano, la bandiera rettangolare e l’asta a forma di lancia. Si è poi passati al logo del ‘29, con lo scudo triangolare che incornicia il cerchio del volante, chiaro richiamo alle geometrie universali e alla pulizia grafica; per poi proseguire con il famoso logo del ’57, caratterizzato da uno stile asciutto; e arrivare infine agli emblemi più recenti, come quello del ‘74, semplice e raffinato, o quello del 1981 creato dal designer Massimo Vignelli, stilizzando scudo, lancia, volante e bandiera, fino al logo attuale presentato nel 2007”.
Mentre a seguire vi proponiamo parte della descrizione di quell’obrobrio chiamato Lancia Pu+Ra Design.
“Lancia Pu+Ra Zero è la sintesi di elementi opposti: Bellezza e Tecnicità, Grazia e Carattere e fonde armoniosamente le forme primarie, iconiche e tipiche della tradizione Lancia in un dialogo continuo tra le due anime del marchio, anime diverse ma complementari, tra passato e futuro.
Il frontale di Lancia Pu+Ra Zero sfoggia una reinterpretazione della storica calandra di Lancia, il calice, oggi proiettato al futuro attraverso tre raggi di luce, per renderlo iconico e memorabile. Questo nuovo calice, puro, tecnologico e dall’identità unica, sarà presente su tutte le tre le nuove vetture Lancia, rendendole immediatamente riconoscibili, sia di giorno che di notte.
Sopra il calice, troviamo la nuova scritta Lancia e questa doppia firma, calice-scritta, siglerà il frontale di tutti e tre i nuovi modelli Lancia: un “calice di luce” che abbraccia virtualmente il nome del marchio e identifica chiaramente l’identità grafica del Rinascimento di Lancia, traghettandola nella mobilità elettrica. Lancia Pu+Ra Zero è composto da linee morbide e fluide, che richiamano il design di Aurelia B20 e Flaminia, con un tetto circolare che inonda di luce l'abitacolo, in un gioco di equilibrio tra esterni e interni. Sul posteriore spiccano i fari tondi che rinviano a quelli della Stratos e che saranno utilizzati sulla nuova Ypsilon con la nuova scritta Lancia posizionata tra i fanali. Infine, in vista laterale, spicca il nuovo logo. Lancia Pu+Ra Zero è di colore Blu micalizzato con sottili sfumature che giocano con la luce all'insegna dell'eleganza, della fluidità e della leggerezza italiana”.
Fuffa, fuffa e solo fuffa. Purché se ne parli (e se ne scriva)!
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