Dicono che questo risultato sia l’effetto attesa per l’attuazione delle misure di incentivazione all’acquisto di auto a zero e a basse emissioni previste dal DL Energia. A me sembra, piuttosto, che agli italiani, delle auto elettriche e/o elettrificate, non frega proprio un beato cazzo.
Anche perché le auto elettriche/elettrificate costano un botto, non sono di “comodo” utilizzo per ovvi problemi di ricarica e, soprattutto, perché gli italiani, in questo momento, hanno sicuramente altre priorità. Come quelle di mangiare e pagare le bollette.
I dati pubblicati dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili, dicono che a marzo 2022 il mercato italiano dell’auto ha totalizzato 119.497 immatricolazioni (-29,7%) contro le 169.886 unità registrate a marzo 2021. I volumi immatricolati nel primo trimestre del 2022 ammontano, così, a 338.258 unità, il 24,4% in meno rispetto ai volumi di gennaio-marzo 2021. Insomma, c’è da mettersi le mani nei capelli. Hai voglia a spingere sull’acceleratore per imporre a tutti i costi l’auto elettrica la quale, senza incentivi, se la filano in pochi.
Secondo l’ultima bozza del decreto, le misure di incentivazione sembrerebbero escludere il comparto delle vetture intestate a società, eccezion fatta per le società di car sharing che potrebbero, invece, fruirne. Se confermata, questa impostazione costituirebbe, a nostro avviso, una forte limitazione, trattandosi di un canale di vendita in grado di dare un contributo importante alla diffusione della mobilità elettrica (BEV e PHEV). Come dire: ammazziamo il mercato dell’auto e non se ne parla più.
Analizzando nel dettaglio le immatricolazioni per alimentazione, le autovetture a benzina vedono il mercato di marzo ridursi del 37,7%, con una quota di mercato del 27,7%, mentre le diesel calano del 40,5% rispetto al terzo mese del 2021, con una quota del 20,4%. Nei primi tre mesi del 2022, le immatricolazioni di auto a benzina si riducono del 38,1% e quelle del diesel del 39,2%.
Le immatricolazioni delle auto ad alimentazione alternativa rappresentano il 51,9% del mercato di marzo 2022, in calo del 18,2% nel mese e del 4,5% nel trimestre, con una quota di mercato del 52,6%. Le autovetture elettrificate rappresentano il 41,5% del mercato di marzo, in flessione del 18,9%, mentre nei primi tre mesi del 2022 hanno una quota del 42,4% e calano del 4,3%. Tra queste, le ibride non ricaricabili calano del 18,6% nel mese e raggiungono il 31,3% di quota, risultando il tipo di alimentazione con la maggior quota da nove mesi consecutivi, e nel cumulato sono in diminuzione del 7%, rappresentando il 33,1% del totale. Le immatricolazioni di autovetture ricaricabili si riducono del 19,5% e rappresentano il 10,2% del mercato (+6,3% e 9,3% di quota nei primi tre mesi del 2022). Tra queste, le auto elettriche hanno una quota del 3,8% e diminuiscono del 38,8%, mentre le ibride plug-in si riducono dell’1,4% e rappresentano il 6,4% del totale. Infine, le autovetture a gas rappresentano il 10,5% dell’immatricolato di marzo, di cui il 9,4% è rappresentato da autovetture Gpl (+7,6%) e l’1,1% da autovetture a metano (-69,9%). Da inizio 2022, le autovetture Gpl risultano in crescita del 17,2% e quelle a metano in calo del 60,7%.
Ognuno, ovviamente, è libero di interpretare questi dati come vuole.
E i carburanti? Una mazzata pazzesca. Guardando all’andamento dei prezzi dei carburanti, infatti, accelerano quelli del Gasolio (da +24% a +38,3%; +16,4% il congiunturale), quelli della Benzina (da +21,9% a +31%; +12% sul mese) e quelli degli Altri carburanti (da +38,7% a +45,3%; +6,6% su base mensile). P.s.: non oso immaginare quanto costa fare il pieno di una vettura elettrica…
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