Vi ricordate quando qualche anno fa, in periodo di mucca pazza, il macellaio-poeta Dario Cecchini diventò famoso nel mondo per il funerale alla bistecca fiorentina? Bene, dal 10 al 13 giugno, Milano diventerà ancor più famosa per aver celebrato il funerale dei Saloni dell’Auto…
Si chiama MIMO - da Milano Monza Motor Show - ed è il disperato tentativo di far rinascere un Salone dell’Auto in Italia. L’organizzazione è gestita da quelli che organizzavano il Salone del Parco Valentino a Torino i quali, una volta cacciati dalla regione Piemonte, hanno bussato alle porte della Regione Lombardia.
Il primo tentativo di questa pagliacciata (pensate che inizialmente volevano anche far pagare 20 euro a biglietto) andò in fumo l’anno scorso per ovvii motivi pandemici mentre quest’anno, precisamente dal 10 al 13 giugno, forse ce la faranno a mettere in circolazione questa carovana che, partendo da piazza Duomo arriverà fino autodromo di Monza. La domanda è molto semplice: perché buttare via tutti questi soldi per una cosa che non ha più ragione di esistere? Perché chiamarlo Motor Show quando è poco più della sagra di un paese? Volete una prova?
Lo scorso 8 giugno, alla conferenza stampa di presentazione dell’evento, c’erano presenti, nonostante nei vari comunicati si annunci la partecipazione di una sessantina di brand, sì e no 2 o 3 PR di case automobilistiche mentre poco più di una decina erano le testate giornalistiche presenti. La domanda: un evento del genere non richiederebbe la presenza almeno del sindaco di Milano e del Governatore della Regione Lombardia? Nessuno dei due. Qualche scagnozzo di assessore e basta.
Finito il dibattito, poi, è stata praticamente annullata la sezione Q & A (domande & risposte) impedendo ai presenti di togliersi qualche dubbio. Perché di dubbi intorno a questa sagra di paese, ce ne sono davvero tanti. A incominciare dai vari modelli esposti su pedane corredate ognuna di un codice QR “in grado di sostituire l’interazione tra pubblico e personale”: ma se non c’è interazione che senso ha? Ogni codice QR, stampato in grande in modo da essere inquadrabile anche a distanza, rimanderà alla pagina specifica del modello con schede tecniche, immagini, video e link al sito ufficiale, al configuratore e ai test drive.
“Con il QR i visitatori – ha dichiarato Andrea Levy Presidente Milano Monza Motor Show - potranno passeggiare e conoscere i modelli in pedana, limitando al minimo le interazioni con il personale dei brand, e con le diretta streaming potremo portare le anteprime mondiali e le installazioni nelle case di tutti gli italiani".
Ma se devo vedere il tutto in digitale non potevo farlo direttamente da casa? I brand presenti saranno 63 con, secondo l’organizzazione, 10 anteprime mondiali (mi piacerebbe sapere quali sono queste anteprime assolute), e una premiere Bugatti, il cui nome verrà svelato proprio lì, in piazza Duomo. Bene, ho l’impressione che quella Bugatti sia lì perché Andrea Levy Presidente Milano Monza Motor Show nonché uomo ricco e straricco, se l’è comprata proprio per esporla al MIMO.
Insomma, per ben 4 giorni il centro di Milano sarà stracolmo di auto esposte in pedana e di questo ne saranno sicuramente felicissimi anche i commercianti che, di clienti, ne vedranno ben pochi.
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ilmelangolo - 17 Jun 2021
Ma perchè il Parco Valentino fu "cacciato" dalla Regione Piemonte?