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Eravamo nella Lapponia svedese in cerca di svedesine e… guarda cosa abbiamo beccato? La nuova Opel Astra. Tutta camuffata, sotto stress e super impegnata per i tradizionali test di affidabilità.
Lo sviluppo della vettura sta procedendo secondo la tabella di marcia e ormai mancano solo poche settimane all’anteprima mondiale. Inizialmente creata, come tutte le automobili moderne, con il supporto del computer-aided design, dallo scorso inverno la nuova vettura è nella fase finale di test, messa a punto e validazione in condizioni reali. Insomma, l’Opel Astra sta per affrontare il rettilineo conclusivo di quella che è stata una vera e propria maratona.
Gli ingegneri Opel hanno portato prototipi e veicoli di sviluppo all’estremo nord per testare il nuovo modello sulle strade ghiacciate e alle gelide temperature della Lapponia svedese. In Germania invece hanno messo a dura prova le vetture sui circuiti del Centro Prove di Dudenhofen e più di recente hanno effettuato delle prove di validazione sulle strade della regione del Reno-Meno. Contemporaneamente la Opel Astra camuffata è stata sottoposta anche ai test finali nel laboratorio EMC (Compatibilità elettromagnetica) di Rüsselsheim prima di ricevere l’omologazione per la commercializzazione.
Test a prova d’inverno.
Inverno 2020/2021 in Svezia. Come sempre in questo periodo dell’anno, la Lapponia è una destinazione prediletta dagli ingegneri Opel. A temperature di ben -30°, gli esperti del telaio hanno affrontato giro dopo giro le impegnative superfici dei circuiti appositamente preparati, per ottimizzare continuamente i sistemi a controllo elettronico che si occupano di stabilità, trazione e del sistema antibloccaggio in frenata. L’obiettivo? Testare la vettura e il suo comportamento indipendentemente dalla superficie, che si tratti di ghiaccio, neve, fanghiglia o asfalto asciutto o bagnato.
Durante il soggiorno in Lapponia, i telaisti Opel sono stati accompagnati dai colleghi del reparto “HVAC” (riscaldamento, ventilazione e climatizzazione). Uno dei loro compiti è far sì che l’abitacolo si riscaldi rapidamente. Hanno monitorato, quindi, l’espulsione di calore da parte del motore, il liquido refrigerante, le prestazioni del sistema di riscaldamento e il flusso d’aria della ventola, oltre al volante riscaldabile e al riscaldamento dei sedili anteriori e posteriori.
Questi test di riscaldamento, tuttavia, non vengono fatti solo per riscaldare i passeggeri. Il funzionamento del riscaldamento è anche definito precisamente da norme specifiche e da standard di sicurezza interni ancora più rigidi, in base ai quali è necessario eliminare ghiaccio e condensa dal parabrezza e dai finestrini laterali della vettura nel più breve tempo possibile per garantire visibilità, e quindi sicurezza, a chi guida.
Inoltre, dato che la versione ibrida plug-in della prossima serie di Opel Astra avrà un ruolo importante nella prosecuzione dell’elettrificazione della gamma prodotti Opel (e te pareva!?!), i tecnici hanno anche esaminato con grande attenzione i tempi di riscaldamento della batteria agli ioni di litio, per accertarsi che le prestazioni delle cellule rispettassero i livelli richiesti dalla guida elettrica anche nei climi più freddi.
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Il centro prove di Dudenhofen: dalla Lapponia alla Germania.
Diverse sono le prestazioni valutate presso il Centro prove di Dudenhofen in Germania. I tecnici del centro di competenza degli “ADAS” (Sistemi automatizzati di assistenza alla guida) di Rüsselsheim hanno sfruttato l’ovale ad alta velocità del circuito di prova e i lunghi rettilinei per mettere a punto le tecnologie della nuova Opel Astra, come il Cruise Control attivo, la Frenata di emergenza, l’Allerta Incidente e il Rear Cross Traffic Assist. Purtroppo, con questi strabenedetti/maledetti ADAS ci dovremo convivere.
Le vetture di pre-produzione utilizzate per questi test hanno dovuto inoltre affrontare il lungo rettilineo di Dudenhofen. Ciò significa che la vettura deve rimanere controllabile a velocità di gran lunga superiori ai 140 km/h e deve mantenere la stabilità anche in caso di frenata improvvisa. Mentre guidavano ad alta velocità sull’ovale, i tecnici Opel hanno sfruttato l’opportunità per valutare anche componenti come il cofano e i tergicristalli.
Dopo aver sudato e sudato nei test di guida ad alta velocità, la nuova Opel Astra si è rinfrescata attraversando la fossa d’acqua caratterizzata da profondità diverse a partire da 25 centimetri. Nonostante le “torture” a cui è stata sottoposta sull’ovale ad alta velocità, sul circuito dedicato alla maneggevolezza o nella fossa d’acqua, gli ingegneri Opel hanno portato i veicoli anche nella camera climatica di Dudenhofen. Questa struttura per i test ambientali valuta la funzionalità di veicoli, sottosistemi e componenti in condizioni estreme. Per la prossima serie di Opel Astra, la camera climatica è stata impostata per verificare la tenuta della vettura a polvere e sabbia.
Le situazioni climatiche estreme, come polvere, sabbia o neve, non erano certo previste durante questa fase delle prove. Le prove su strada di validazione si svolgono con prototipi e vetture di pre-produzione durante le diverse fasi dello sviluppo del nuovo modello. Servono per verificare sistemi e sottosistemi e per validare la loro integrazione generale nella vettura.
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