Classic Peugeot 504: Auto dell’anno 1969
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Che macchina! Che spettacolo! E’ stata la prima Peugeot a vincere, nel 1969, quella stronzata di premio che è il Car of The Year la cui giuria, da sempre, è composta dai migliori marchettari patentati europei (i marchettari non sono solo italiani, purtroppo) del giornalismo automobilistico. 

Per sostituire la 404, il modello di classe medio-alta che ha sfiorato il tetto dei tre milioni di esemplari, Peugeot propone una berlina quattro porte di dimensioni più grandi: è lunga 4,49 metri, con un passo di 2,74 metri, e abbandona lo stile squadrato e le pinne posteriori. Il “dolce stil novo” nasce dalla collaborazione del Centro Stile di La Garenne coordinato da Pierre Bouvot e Pininfarina e regala alla 504 linee molto personali con la parte anteriore caratterizzata dai fari trapezoidali, la calandra a listelli cromati con al centro il logotipo del leone Peugeot. Tuttavia è il posteriore a caratterizzare maggiormente la 504, con il montante inclinato, quasi come un coupé, e il terzo volume spiovente. Il risultato? Un design equilibrato quanto inedito e piuttosto piacevole.

Confermato lo schema della trazione posteriore, il motore è anteriore ed è abbinato a un cambio quattro marce o, a richiesta, a un automatico ZF a tre rapporti. Il propulsore è un quattro cilindri di 1.796 cm3 offerto, a seconda dei modelli, nelle versioni a carburatore da 79 e 87 CV o a iniezione meccanica Kugelfisher (che aveva debuttato sulla 404) con potenze comprese tra 87 e 103 CV, in grado di farle raggiungere una velocità massima di 170 km/h.

Il Diesel, altro punto di forza Peugeot, arriverà nel 1970. Le soluzioni tecniche che spingono la 404 in museo, prevedono la sospensione a quattro ruote indipendenti, la frenata assistita con quattro dischi. Oltre ad essere la prima Peugeot “Auto dell’Anno”, la 504 segna anche il record di produzione con quasi 3,7 milioni di esemplari e, per superare questo record, bisognerà attendere la 205.

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Peugeot 504 e il Motorsport

In campo sportivo, la Peugeot 504 si aggiudica velocemente il titolo di “Regina d’Africa”. È nel 1971 che la berlina vince la sua prima gara importante con un equipaggio privato composto dai due francesi Bob Neyret e Jacques Terramorsi primi al Rally del Bandama, la durissima gara in Costa d’Avorio, che si afferma come la terza grande gara africana, dopo Safari e Marocco. Dal 1972 le 504 corrono in veste ufficiale anche se, al Safari, a iscrivere le vetture è l’importatore di Nairobi, Marshall. Dunque, nel 1974 Peugeot vince di nuovo ad Abijan con il suo equipaggio Timo Makinen e Harry Liddon. L’anno d’oro è però il 1975, quando il nuovo “Leone d’Africa” cala il tris: Safari, Marocco e Bandama. Per dila in termini tennistici, è il grande slam, ovvero il successo in tutte le tre maratone africane nella stessa stagione. A Nairobi trionfa lo svedese Ove Andersson, il secondo europeo a infrangere la regola che voleva il Safari preda solo di kenioti o residenti locali. In Marocco la 504 piazza una perentoria tripletta: primo è Hannu Mikkola navigato da Jean Todt, secondo Bernard Consten, terzo Timo Makinen. A completare il risultato il settimo e l’ottavo posto di due equipaggi femminili Marianne Hopfner-Christine Fourton e Claudine Trautmann-Marie Odile Desvignes, mentre nono, con la sesta Peugeot nella top ten è Karl Noujan. Lo slam è completato da Bernard Consten che segna anche la terza affermazione della 504 in Bandama.

Il testimone passa inevitabilmente alla 504 Coupé che, con il motore sei cilindri PRV adeguatamente preparato, garantisce una potenza massima di 240 CV con una coppia di 25 kgm a 5.000 giri/min., sufficienti a Jean Pierre Nicolas per vincere Safari e Bandama. Sono gli ultimi due successi iridati del Leone di Francia nelle gare titolate in Africa.

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