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Mah, probabilmente era l’unica in nomination. Ha un design super pasticciato, gruppi ottici improponibili, non ha un alettone posteriore e non si capisce qual è il muso e qual è il didietro.
Voi avreste premiato questo ferro da stiro ibrido assegnandogli il “Gran premio della più bella Hypercar dell’anno”? Io no. Ma non sono nessuno mentre quelli del Festival Internazionale dell’Automobile, edizione 37esima, probabilmente o è parecchio tempo che non fanno il test antidroga, oppure hanno preso dal Leone più famoso del mondo una mancetta con in allegato un biglietto andata/ritorno per le Maldive.
Giuria che è presieduta dall’architetto Jean-Michel Wilmotte (che ci azzecca un architetto!?!) ed è composta di “grandissimi esperti” provenienti dai settori dell’auto, della moda, della cultura, del design e dei media. Insomma, di fancazzisti che probabilmente delle auto non frega assolutamente nulla.
Di questo riconoscimento, il più felice è lui, Matthias Hossann, Direttore del Design di Peugeot:
“Sono molto orgoglioso di ricevere questo premio che riconosce la qualità del lavoro delle equipe del Design e di Peugeot Sport che ha lavorato assieme a questo progetto. La qualità degli scambi con il team Peugeot Sport è stata eccezionale, sia a livello tecnico che umano”.
Soprattutto umano, direi. E chissà quante birre si sono bevuti durante la realizzazione di questo progetto. Per la cronaca, la Peugeot 9X8 debutterà nel Campionato del Mondo Endurance (WEC) FIA nel corso di questo 2022.
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In passato, Peugeot ha già vinto la 24 Ore di Le Mans con due vetture appartenenti a due generazioni diverse: la 905 con un motore V10 a benzina nel 1992 e nel 1993, e la 908 con un motore V12 HDI-FAP nel 2009.
Con la nuova 9X8, Peugeot cambia strada e mostra tutta la sua capacità nei powertrain elettrificati: con la sua propulsione ibrida a 4 ruote motrici, la vettura ha delle somiglianze con diversi modelli della gamma Peugeot, come la 3008 o la 508. Associa un motore V6 2.6 litri biturbo da 500 kW (680 CV) collocato in posizione posteriore a un motore/generatore elettrico da 200 kW (272 CV) in posizione anteriore. Insomma, apre un nuovo capitolo nel libro della sportività ibrida in attesa, c’è da scommetterci, di scrivere anche quello della sportività 100% elettrica. Sempre che, in quel caso, si possa parlare ancora di sportività…
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Marco - 09 Feb 2022
Inversione del concetto di bello...