Curiosità Quali sono i “tombini” destinati a crescere di valore?
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“Compra a poco, rivendi a tanto”: è la parola d’ordine di chiunque faccia del commercio. Dall’agente di cambio all’agente immobiliare, dall’ambulante al negoziante sotto casa fino al venditore di auto.

Acquistare un’auto come investimento? Non male come idea. Tuttavia, essere un collezionista di veicoli di fascia medio-alta richiede investimenti importanti, oltre a costi di trasporto e di gestione non indifferenti. Per non parlare della profonda conoscenza delle auto, che resta un diktat assolutamente indispensabile.

Ho analizzato un po’ il mercato automobilistico e mi sono fatto una mia classifica personale stilando un elenco di vetture che, secondo me, non bisognerebbe mai vendere perché il loro valore è (forse) destinato a salire in modo esponenziale. Molti di voi non saranno d’accordo con me, altri forse sì, ma penso sia un’occasione per confrontarci all’interno del nostro magazine. Di seguito la mia classifica, rigorosamente in ordine alfabetico e non di importanza/valore. Ah, inutile dirvi che aspetto i vostri commenti e le vostre considerazioni.

 

Alfa Romeo GTV (1993 – 2004). Come la maggior parte delle coupé dell’epoca, l’Alfa Romeo GTV era disponibile con motore a benzina a quattro o sei cilindri. Nonostante anche il modello a quattro cilindri fosse abbastanza performante, la versione più preziosa della GTV resta quella equipaggiata con il magnifico sei cilindri Busso.

Questo motore, poi diventato l’asso nella manica di Alfa Romeo, è uno dei principali motivi che giustificano l’aumento significativo del prezzo dell’Alfa Romeo GTV. Sebbene, come la maggior parte delle auto italiane, il suo valore non stia crescendo allo stesso ritmo delle sue antagoniste tedesche, gli esemplari ben tenuti hanno oggi un prezzo superiore ai 30.000/32.000 euro.

 

Audi V8 (1988 – 1993)

Prima dell’Audi A8, per breve tempo è stata l’Audi V8 il “fiore all’occhiello” della casa tedesca.

La berlina era disponibile solo con il motore V8, che all’epoca contraddistingueva questo tipo di automobili. Alcuni dei modelli più potenti avevano anche il cambio manuale a sei marce.

L’Audi V8 ha posto le basi per l’azienda di oggi, una casa automobilistica di fascia alta, diretta rivale sia di BMW che di Mercedes-Benz. L’Audi V8, inoltre, è molto più rara rispetto ad altre auto della stessa fascia, quindi non sorprende che il valore di questa berlina di lusso stia crescendo.

 

BMW 540i (1992 – 1996)

Per decenni, la Serie 5 è stata l’avanguardia della classe delle berline di lusso. La variante a otto cilindri è stata disponibile solo per pochi anni. Di conseguenza, è considerevolmente più rara e molto meno facile da trovare rispetto alla BMW M5, sia in Europa che negli Stati Uniti. La potenza dell’unità V8, inoltre, è molto simile a quella della BMW M5.

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Jaguar XK8 (1996 – 2006)

La Jaguar XK8 è stata una delle prime Jaguar veramente moderne ed ha alzato l’asticella in termini di qualità, tecnologia e valori residui. Preparati a spendere non meno di 18.000-22.000 euro per un modello ben tenuto e ben curato. La Jaguar XK-R, molto ricercata dagli appassionati di automobili, è ancora più costosa.

 

Mercedes-Benz E300, E320, E420 (1992 – 1996)

Mercedes-Benz ha venduto più di due milioni di W124 in un ciclo di produzione relativamente lungo.

Naturalmente i W124 più preziosi sono quelli catalogati come 500E o E500 (a seconda dell’anno di produzione). Tuttavia, pochi gradini più in basso, la E300, la E320 e la E420 hanno tutte le carte in regola per diventare una fonte di guadagno per cui molti collezionisti si daranno battaglia.

 

 Saab 9000 CS Aero (1993 – 1997)

Sebbene non si sappia con esattezza quante unità siano state prodotte da Saab, è facile constatare quanto la Saab 9000 CS Aero sia un’auto piuttosto rara al giorno d’oggi. Questo particolare modello, quindi, potrebbe essere un solido investimento.

 

Volkswagen Corrado VR6 (1991 – 1995)

Aspetto insolito, motore consistente e sospensioni equilibrate, ti porteranno a chiederti perché così poche persone abbiano acquistato questa vettura all’inizio degli anni ’90. Al tempo, la Volkswagen Corrado non era così popolare come la Opel Calibra, ma oggi ciò rappresenta un vantaggio. Il valore della versione a sei cilindri ha iniziato a crescere notevolmente negli ultimi anni e si prevede che questa tendenza continui.

 

Volvo 740 Turbo (1986 – 1990)

Negli anni ’80, la Volvo 740 Turbo era la prova vivente che un’auto che all’apparenza avrebbe fatto sbadigliare anche mamma e papà poteva essere veloce quanto una Porsche 924. La flessibilità della Volvo 740 Turbo e la capacità di combinare praticità e prestazioni entusiasmanti, ne hanno fanno un eccezionale esempio di auto il cui valore è in crescita. Tale tendenza è destinata a continuare, soprattutto nei prossimi anni. L’analisi carVertical sulla storia di queste auto ha mostrato che il 33% delle Volvo 740 Turbo presentava difetti e che l’8% aveva un chilometraggio manomesso.

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