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Poche idee e ben confuse. Ecco cosa succede quando 13 brand si riuniscono in un unico Gruppo (nello specifico Stellantis): che gli stessi prodotti (o stronzate?) vengano commercializzati con loghi differenti.
È il caso, per esempio, del quadriciclo elettrico lanciato dapprima da Citroen con il nome Ami. Poi, siccome ne hanno venduti tantissimi (l’unico che ho visto io era in tangenziale a Milano su una bisarca), hanno pensato bene di cambiare logo e metterci quello di Opel. Il nome? Opel Rocks-e: ‘na poesia, come direbbero a Napoli. Prova l’Opel Rocks-e e poi muori.
Insomma, questo Rocks-e (arriverà nel 2022 con prezzi compresi fra 7.000 e 9.000 euro) ne è la copia esatta, proprio esatta dell’Ami. Certo, il vestito è quello Opel, con il nuovo frontale “Vizor”, ma per il resto, differisce solo di qualche dettaglio. Ricapitolando (per dover di cronaca): 2,41 metri di lunghezza, 471 kg di peso, con un mini vano posteriore da 63 litri, in grado di ospitare il classico bagaglio aereo a mano, più spazietti vari. La batteria è da 5,5 kWh, si trova sotto il pianale e garantisce un’autonomia di circa 75 km, per 45 km/ di velocità massima. Per la ricarica, c’è una normalissima presa schuko, che fa il pieno in circa 3 ore/3,5 ore, con i 220 V casalinghi. C’è anche la possibilità di collegarsi a wallbox o prese rapide, con adattatore, ma i tempi restano gli stessi. In altre parole, per fare un pieno bisogna prendersi una settimana di ferie.
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Lo spazio a bordo è comunque notevole (oh, una monovolume!!!), in grado di ospitare “comodamente” 2 passeggeri… purché non troppo alti. L’unica cosa originale è l’architettura interna, che posiziona i due sedili leggermente disassati (il passeggero è più indietro). Esteticamente, ci si trova di fronte un prodotto totalmente “simmetrico”: non c’è quasi differenza tra anteriore e posteriore, con gli sportelli, che sono l’esatta fotocopia l’uno dell’altro; quello del guidatore, infatti, al contrario di quello passeggero, è incernierato sulla sinistra e si apre “controvento”. A bordo tutto è a prova di stupido: giri la chiave e parti ed il raggio di sterzata è di soli 7,20 metri. Internamente c’è anche il porta smartphone e sono offerti servizi come l’app “myOpel”. Tre gli allestimenti, con il tetto in vetro di serie: Opel Rocks-e, Opel Rocks-e “Klub” e Opel Rocks-e “TeKno”. Il mondo intero è in trepida attesa del “nuovissimo” Opel Rocks-e del quale, francamente, c’è da chiedersi una cosa: ma ce n’era proprio bisogno?
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Stefano - 01 Nov 2021
Uno dei pochi progetti di auto elettrica, per il solo uso cittadino, che abbia un senso.