Curiosità Sistemi ADAS: Game Over, “caccia i soldi”!
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L’incompetenza e l’ignoranza sono peggio del Coronavirus, soprattutto nel settore automobilistico dove questi coglioni (si può scrivere?) che hanno il potere di decidere, con la scusa della sicurezza, stanno ammazzando la passione.

Molti di voi lo sapranno ma l’argomento è talmente importante che penso valga la pena dedicare un po’ di attenzione. Notizia: dal 2022 alcuni dispositivi saranno obbligatori sulle auto di nuova generazione.

Dopo un anno di discussioni, il Consiglio Europeo per la Sicurezza dei Trasporti (European Transport Safety Council – ETSC), infatti, ha comunicato che dal 2022 renderà obbligatoria la presenza di alcuni sistemi ADAS sui veicoli di nuova omologazione EU. La scusa è garantire maggior sicurezza; la verità, invece, è che si tratta di un modo come un altro per “rubare” altri soldi alla povera gente. Se questi ADAS (leggi: sistemi di assistenza alla guida) fossero utili e salvassero davvero molte vite, dovrebbero essere gratuiti e non dovrebbero comportare l’aumento dei prezzi delle vetture. O no? Le cinture di sicurezza salvano la vita? Verissimo. Ecco perché sono di serie (quindi gratuite). Allo stesso modo, se la frenata automatica di emergenza oppure il sistema di mantenimento della corsia fossero utili, dovrebbero essere di serie, quindi gratuiti. E invece no. Game Over, “caccia i soldi”!

Tornando alla splendida notizia, quali saranno, quindi, gli ADAS obbligatori per legge?

Il documento redatto dall’ETSC comunica l’elenco dei dispositivi che dovranno essere presenti di serie sulle vetture di nuova generazione: 

– Frenata automatica di emergenza (AEB);

– Assistente al mantenimento di corsia (LKA);

– Monitoraggio stanchezza del conducente; 

– Sistema di ausilio al mantenimento della velocità (ISA); 

C’è da dire che molti veicoli, soprattutto quelli di alta gamma, presentato già di serie parecchi – se non tutti – di questi sistemi, con un pacchetto ADAS più che ricco (nel senso che costa parecchio). 

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Le principali criticità nascono sulle vetture più compatte, le utilitarie di segmento A e B che spesso non presentano alcuni di questi dispositivi. Certo è che queste restrizioni riguarderanno solamente le vetture di nuova omologazione (non immatricolazione), quindi nuovi progetti o comunque auto di nuova generazione. 

Ora manca solo l’approvazione definitiva alla loro adozione su larga scala che, in linea teorica, dovrebbe incontrare l’appoggio di tutte le istituzioni interessate, per poi passare al vaglio ultimo del Parlamento e del Consiglio dei Ministri europeo. Saranno circa 30 le dotazioni di sicurezza a diventare obbligatorie per tutti i modelli di nuova omologazione che debutteranno sul mercato da maggio del 2022. Per gli altri veicoli omologati prima di quella data, invece, ci sarà tempo fino al maggio 2024 per adeguarsi.

Fra i dispositivi, anche il segnale d’arresto di emergenza, quello di rilevamento dell’inversione di marcia, la predisposizione per il rilevamento del tasso alcolemico del guidatore e l’Intelligent Speed Assistance.

Ma si parla anche delle scatole nere per le automobili (che gli assicuratori hanno cominciato a diffondere negli ultimi anni, in cambio di uno sconto sulla polizza rca), capaci di registrare una serie di dati importanti per l’accertamento delle responsabilità in caso di sinistro. Ancora più severi, inoltre, i crash test di omologazione, così come quelli per gli pneumatici, che comprenderanno persino i collaudi delle gomme usurate. Adeguamenti previsti anche per i parabrezza, che dovranno essere studiati per causare meno lesioni a pedoni o ciclisti in caso di incidente.

La cosa più assurda, però è questa: se questi sistemi sono obbligatori, perché ci sarà la possibilità di disattivare ogni singolo sistema in qualsiasi momento, così da lasciare comunque al guidatore la possibilità di sfruttarli o meno? O salvano la vita oppure non la salvano e non servono a un beato c…, tranne che per rompere le scatole a chi, le auto, le guida con passione. E che, soprattutto, le ama…

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