Elettrico Subaru: fornelli elettrici ne abbiamo? Certo che ne abbiamo…
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Si chiama Solterra e chissà perché mi viene in mente il film “Fratello Sole e Sorella Luna”, quello del 1972 diretto da Franco Zeffirelli. In realtà, non c’entra assolutamente un beato cacchio perché è il nome - “originalissimo” - del primo SUV 100% elettrico by Subaru.

Si offende qualcuno se scrivo che si tratta di un’immensa cagata? Visto l’inarrestabile processo di elettrificazione, se da una parte prima o poi doveva succedere anche per Subaru, dall’altra arriva come una mazzata in capa a tutti i “subaristi” del mondo che, oltre a mettersi le mani nei capelli(sempre che li abbiano, ovviamente) avranno una ragione in più per conservare il meglio possibile le proprie Subaru endotermiche (quelle vere e non quelle che  ti fanno prendere la scossa). Guardate la Solterra: a voi che siete dei grandi appassionati di automobili non viene il voltastomaco? Tra l’altro non è nemmeno originale dal punto di vista estetico: se avete due minuti di tempo da buttar via andate su un motore di ricerca, digitate MG Marvel e vedrete una somiglianza pazzesca fra queste due vetture che esprimono al massimo lo stile giapponese da una parte e quello cinese dall’altra. Come dire: a posto stiamo! Per capire l’oltraggio che, con l’arrivo della Solterra (il primo SUV 100 elettrico previsto entro il primo semestre 2022) viene fatto al mondo dei “subaristi”, voglio rinfrescare la memoria accennando un po’ di storia di questo costruttore che ha sempre fatto  della sicurezza e dell’affidabilità i suoi punti di forza.

Che bella storia! La prima Subaru mai costruita è la 1500 (nel 1954), che è anche la prima automobile giapponese con scocca portante. Per motivi finanziari la produzione non riesce a decollare, ma l'auto si rivela di grande valore per il successivo sviluppo dei modelli Subaru 360 e Subaru 1000. Quest'ultima, presentata nel 1966, porta al debutto il motore a cilindri contrapposti che ancora oggi caratterizza la produzione della Subaru. Nel 1972 arriva la Leone Station Wagon con trazione integrale: una delle prime auto di serie ad adottarla senza essere una fuoristrada. Il primato è ufficialmente detenuto dalla Jensen Interceptor FF, prodotta però in una manciata di esemplari. La meccanica della Leone riprende quella della 1000 con l’aggiunta di sistema privo di differenziale o giunto centrale che consente di inserire la trazione posteriore con un innesto meccanico, azionato manualmente tramite una leva.

Molte sono le Subaru degne di menzione nelle varie epoche: la piccola Justy, la berlina 1800, le piccole Rex e Vivio, la prima suv B9 Tribeca contraddistinta da un design quanto mai particolare. La trazione integrale permanente, ripartita tra gli assali da un differenziale centrale, arriva con la XT Coupé del 1987; il blocco del ripartitore centrale mediante un giunto viscoso è prerogativa della prima Legacy del 1989. La trazione integrale viene sublimata nel Mondiale Rally, con la Impreza più volte vittoriosa nel Mondiale, tanto nel Gruppo A quanto, successivamente, nel Gruppo N più affine alla produzione di serie. E la gamma attuale è composta solo da 4x4, con motore a cilindri contrapposti: le berline Impreza e XV, la wagon Levorg e le suv Forester e Outback. Se a tutto questo, poi, aggiungiamo la scelta del motore Boxer come architettura ideale per garantire un piacere di guida di buon livello, beh… ma di cosa stiamo parlando?

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La Subaru Solterra. Veniamo, quindi (sempre per dover di informazione), a questa meraviglia che, dal punto di vista estetico, lascio a voi giudicare (per me è assolutamente inguardabile). Iniziamo con lo scrivere che nasce dalla piattaforma e-SUBARU Global Platform, di proprietà Toyota. I pacchi batteria ad alta capacità sono posizionati sotto il pavimento, come di consueto per i BEV e, utilizzando le batterie come parte della struttura, si ottengono un baricentro basso e un'elevata resistenza e rigidità del corpo.

Solterra adotta un nuovo sistema che aziona le ruote anteriori e posteriori con motori separati. Sfruttando l'esperienza nella tecnologia AWD accumulata in molti anni - tecnologia che controlla con precisione i quattro pneumatici - la risposta dei motori elettrici e la distribuzione flessibile della forza motrice tra anteriore e posteriore permette a Solterra, secondo i tecnici giapponesi, di sfruttare appieno la trazione delle quattro ruote e di offrire un’esperienza di guida che trasmette fiducia e tranquillità. Non poteva mancare il sistema di controllo dell’AWD X-MODE che, sempre secondo i giapponesi, “migliora il senso di sicurezza su strade sconnesse”. Mah, se lo dicono loro…

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