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Presentata ufficialmente lo scorso week end al “Concorso d’Eleganza Villa d’Este”, la BMW M4 CSL, nata per onorare il 50° anniversario di “M GmbH”, è una vettura cattivissima, da tamarri ma, almeno, non è elettrificata!
Stiamo parlando di quella mitica “M”, che caratterizza tutte le versioni più cattive della casa tedesca e che qui, tocca i suoi massimi livelli. CSL, infatti, sta per: Competizione, Sport e Leggerezza (Competition, Sport, Lightweight) e segue le orme della gloriosa antenata 3.0 CSL. Quella che ha vinto il Campionato Europeo Turismo al primo tentativo nel 1973. Questa bestiaccia, proposta solo in versione due posti, prende molto dalla sorella M4 GT3, una pistaiola pura ed il confronto è stato fatto sul circuito Nordschleife del Nürburgring, escluso il rettilineo della sezione T3. Un circuito lungo 20.600 chilometri, percorso in: “7 min e 15.677 sec”, il miglior tempo mai registrato, con una BMW prodotta in serie. Due posti secchi, dunque e tante parti in carbonio (stesso know-how utilizzato per le auto da corsa) ed un massiccio uso di componenti in plastica rinforzata con fibra di carbonio CFRP, come tetto, cofano bagagliaio, cofano posteriore e consolle centrale. Solo i sedili avvolgenti, integrali M Carbon, fanno risparmiare 24 kg: in totale, l’auto pesa 1.625 chilogrammi, per un rapporto peso/potenza di 2,95 chilogrammi per CV (4,01 kg/kW).
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Sotto il cofano, un endotermico. Sembra di essere tornati indietro di 10 anni. Perché? Perché anziché di batterie, kilowattora, tempi di ricarica etc., stiamo parlando di un sei cilindri in linea, derivato direttamente dall’M TwinPower Turbo della M4 GT3, un 3.0 biturbo che nello specifico sviluppa 550 CV, con una coppia massima di 650 Nm, disponibile tra 2.750 e 5.950 giri/min, per uno 0-100 da 3,7 secondi (a saperli fare, ovviamente). Il sistema di raffreddamento e quello di alimentazione dell’olio, nascono per reggere la botta della guida su pista e il sistema di scarico a doppio terminale dovrebbe generare un sound particolarmente cattivo ed adeguato alla bestia. Il telaio è stato oggetto di numerosi rinforzi e interventi vari, come all’interno del vano motore, dove troviamo una composizione specifica di montanti anteriori, per aumentare la rigidità totale. Assetto e ammortizzazione, sono specifici e in totale, l’auto risulta più bassa di 8 mm.
Di serie troviamo: sospensioni M adattive con ammortizzatori a controllo elettronico, sterzo M Servotronic elettromeccanico con rapporto variabile e freni M Carbon ceramic. L’M Traction Control è ottimizzato per la pista e consente, comunque, d’impostare varie soglie d’intervento: dalle prestazioni pure ai traversi controllati. E ancora: cerchi specifici in lega leggera M forgiati, da 19 pollici sull’anteriore e 20 sul posteriore, che ospitano coperture, ovviamente super prestazionali ed appositamente sviluppate, da 275/35 ZR19 e 285/30 ZR20. Nel vano posteriore si trovano due spazi portacasco, ma essendo un’auto stradale, non manca il sistema di navigazione BMW Maps ed il BMW Intelligent Personal Assistant. In opzione, il climatizzatore automatico a due zone, l’allarme e i sistemi Driving Assistant e Parking Assistant. Al momento, per la M4 CSL è prevista una tiratura limitata di soli 1.000 esemplari, prodotti presso lo stabilimento del BMW Group di Dingolfing. Il prezzo? Per il mercato italiano non è ancora stato comunicato si tratta di un semplice dettaglio.
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Giovanbattista Profumo - 24 May 2022
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